L’assenza di Carlos Alcaraz al Masters 1000 di Montreal, dovuta alla partecipazione ai Giochi, si riflette nel giudizio su Jannik Sinner
E fu così che, dopo l’accoppiata Roland Garros-Wimbledon, dopo aver mostrato un tennis spaziale lungo tutto l’arco del torneo a Parigi, dopo non aver lasciato che le briciole ai suoi avversari prima dell’epico scontro in finale contro Novak Djokovic, Carlos Alcaraz si dovette inchinare alla motivazione del vecchio campione. Alla sua determinazione nel voler mettere in bacheca, per se stesso e per la sua patria, l’unico trofeo che mancava: l’oro olimpico.
Non si è risparmiato, Carlitos, al cospetto di colui che da mesi va dicendo di avere un’ossessione chiamata Olimpiadi. E di volerla a tutti i costi portare a termine. Missione compiuta. E dire che, con un minimo di razionalità in più, forse con scelte tattiche differenti soprattutto relativamente alla posizione da occupare in risposta sul servizio del serbo, forse ora staremmo parlando d’altro.
Staremmo raccontando di un 21enne capace di vincere, nella stessa stagione, Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi. Non è andata così. Carlitos avrà certamente altre occasioni, in carriera, per mettersi al collo la medaglia dal metallo più pregiato ma intanto, nel presente, fa i conti con quella che la stampa spagnola ha definito una ‘rinuncia costosa’.
Già perché, pur di partecipare alle Olimpiadi, lo spagnolo ha accantonato i calcoli di classifica, decidendo di non partecipare al Masters 1000 di Montreal che avrebbe preso il via poco più di 48 ore dopo la sua finale sul Philippe-Chatrier. Una scelta coraggiosa, che involontariamente tira in ballo quella di Jannik Sinner.
Mentre il numero uno del mondo, smaltita la fastidiosa tonsillite che lo ha estromesso dai Giochi, è già in Canada da giorni per preparare al meglio l’importante torneo sul cemento, Alcaraz ha in programma un meritato riposo dopo le fatiche della terra parigina.
La rinuncia del fenomeno iberico all’Open di Canada costerà molto in termini di punti ATP. Essendo infatti uscito ai quarti di finale della kermesse nordamericana lo scorso anno, lo spagnolo sarebbe stato chiamato a difendere solo 180 punti nell’edizione del 2024. Molto diversa la situazione dell’altoatesino, nel 2023 vincitore del torneo, chiamato a confermare la vittoria pena una discreta perdita di punti.
Evidente quindi la considerazione fatta da buona parte della stampa spagnola, che ha sottolineato come, in nome della Spagna e della possibilità di vincere un oro olimpico, Alcaraz abbia rinunciato ad una ghiotta occasione per avvicinare l’amico-rivale in classifica. Una situazione che, vista dal lato dei tifosi italiani, ha invece prodotto il rinfocolamento della polemica sul presunto scarso attaccamento del nativo di San Candido alla causa italica.
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