Uno scossone è arrivato in questi giorni, il club ha già ufficializzato il cambio in panchina dopo l’ultimo ko.
Una mossa netta per cambiare rotta: il club ha così ufficializzato la sua decisione, per cercare di raddrizzare una stagione che era partita con ben altre ambizioni.
I malumori della piazza, uniti ai risultati non eccezionali raccolti nell’ultimo periodo, hanno portato alla decisione, una soluzione ormai classica nel calcio: il cambio di allenatore per cercare di raddrizzare una stagione compromessa.
Non erano questi i risultati preventivati a inizio anno, la squadra era stata costruita almeno per lottare tra le prime della classifica mentre ora l’obiettivo è non correre rischi in zona salvezza. Dopo il pesante ko per 3-0 è arrivato così l’ennesimo cambio in panchina, torna in sella chi aveva iniziato già il campionato.
Mossa della disperazione, richiamato il primo tecnico
L’ennesimo crollo interno ha certificato una crisi importante, la settima sconfitta davanti al proprio pubblico è stata fatale. L’esonero in Serie C così è maturato nelle scorse ore, è stato il Renate a effettuare il cambio in panchina, richiamando Massimo Pavanel che prenderà il posto di Alberto Colombo.
Il primo avvicendamento c’era già stato lo scorso dicembre, ora è arrivato il dietrofront da parte della dirigenza lombarda, che ha notato il crollo della squadra, senza alcuna reazione. Nella gara di domenica si è imposto l’Arzignano allenato da Simone Bentivoglio, un altro team in crisi che è riuscito però a conquistare la massima posta in palio approfittando di un Renate in confusione tecnica e tattica.
Toccherà a Pavanel cercare di condurre il Renate alla salvezza, non sarà una missione semplice guardando al ruolino di marcia negli ultimi tempi. Oltre alle sette sconfitte interne di fila, anche l’andamento complessivo non soddisfa pienamente: nelle ultime cinque gare sono arrivati solamente quattro punti.
La sconfitta nello scontro diretto proprio contro l’Arzignano ha aumentato i dubbi e le perplessità del Renate: della squadra che sognava la Serie B qualche tempo fa ora è rimasto ben poco. I numeri sono grami: a quota 40 punti e con i playout allargati, il rischio non è più da sottovalutare. Considerando come Alessandria e Pro Patria siano staccate in classifica, nel girone A, almeno otto squadre restano in pericolo e a rischio spareggi.