LeBron James critica la legge sul possesso di armi negli Usa dopo la sparatoria di Las Vegas: ecco le sue dichiarazioni
Con la strage avvenuta in un campus dell’Università del Nevada, a Las Vegas, di qualche giorno fa, quella in cui hanno perso la vita tre persone per mano di un professore che era stato respinto, in precedenza, dallo stesso college e che dopo si è anche ucciso, sono salite a 38 le sparatorie di massa avvenute in un anno negli Stati Uniti d’America.
Numeri così alti non si vedevano dal 2006, due in più rispetto all’anno precedente, ma con ancora venti giorni per poter ancora aggravare un conto che costa sofferenza. Qualcosa, insomma, pare non andare come dovrebbe, e a schierarsi con chi pensa che le armi, negli States, siano un problema c’è anche LeBron James, il cestista più famoso del pianeta – in attività.
La star dei Lakers, prima di scendere in campo, proprio a Las Vegas, per l’In-Season Tournament contro i Pelicans, in cui è stato il protagonista assoluto con ben 30 punti portati a casa (e cinque rimbalzi), ha voluto porre l’attenzione sul tema, non prima, certo, di aver fatto le sue condoglianze alle famiglie e gli amici delle vittime della sparatoria.
“Torniamo a quello che ho detto in precedenza sulle armi in America – ha iniziato King James -. Continuiamo a occuparcene sempre alla stessa maniera ogni volta che accade, e continua a succedere”. Il problema per Lebron sta soprattutto nella facilità con cui si ottiene un’arma e si riescono a ripresentare questi problemi, ma non solo: anche il fatto che non ci sia stato un cambiamento, ha spiegato ancora, “è letteralmente ridicolo”. Per il cestista statunitense, “non ha nessun senso continuare a perdere vite nei campus, nelle scuole, nei centri commerciali, nei cinema e tutto il resto. È ridicolo, solo ridicolo”. E infine: “Il fatto che non sia cambiato, in realtà adesso è persino più semplice possedere un’arma da fuoco, è stupido”.
Lebron a 360 gradi: da Silver a Las Vegas
Nel corso della conferenza stampa, LeBron ha anche parlato di sport, e di basket soprattutto. Il numero 23 dei Lakers ha fatto i complimenti al commissionare dell’Nba, Adam Silver, definendolo un genio. “Il torneo funzionerà”, ha sentenziato il cestista che si giocherà la finale contro l’Indiana domenica.
Quanto a Las Vegas, che non è solo il posto in cui avvengono le sparatorie – una delle più crude quella del 2017, in cui rimasero uccise 61 persone e ferite 850 -, il Prescelto ha confermato che in futuro potrebbe diventare il proprietà di una franchigia Nba con sede proprio in città, perché, ha detto, “vive di sport”. E senza peli sulla lingua: “La speranza è quella di poter avere una mia franchigia qui, prima o poi. Questo è l’obiettivo finale”.