Debutterà anche a Firenze l’evento Audi In City Golf per l’edizione 2012 che seguirà quella di luglio tenutasi a Cortina d’Ampezzo. Il capoluogo toscano accoglierà la manifestazione il prossimo 5 e 6 ottobre, riproponendo lo stesso spettacolo offerto l’anno scorso con Giulia Sergas a tirare dalla vetta della Torre di Arnolfo, che domina Palazzo Vecchio e tutta la città. Si porterà così il golf tra piazze, giardini e palazzi storici oltre che in noti negozi di firme molto prestigiosi. L’idea è promossa dalla Sports-More di Kurt Anrather e proporrà 18 buche con 18 potenziali vincitori (e diversi premi) sparsi per la città: 72 giocatori con personaggi noti nel mondo dello sport e dello spettacolo si affronteranno con una partenza shotgun in notturna.
Intanto, in un momento di crisi e di stenti ci sono settori che vanno controcorrente generando affari e utile. Tra questi c’è anche il golf che in Italia ha generato un affare complessivo di 285,6 milioni di euro. Merito delle tante nuove strutture, degli appassionati che aumentano di mese in mese – spinti anche dagli ottimi risultati dei professionisti – e dei tanti pacchetti vacanze. Questo è quanto emerge dalla tavola rotonda Turismo del Golf in Italia organizzata nella cornice del PonteVecchio Golf Challenge.
Durante la tavola rotonda organizzata a Firenze grazie all’egida del Ponte Vecchio Golf Challenge, è emersa l’interessante cifra di 285,6 milioni di euro, che è il valore del fatturato generato dal nostro sport in Italia. Merito di tante nuove strutture che si sono aggiunte alle pre-esistenti per arrivare fino a 223 campi da golf omologati e ufficiali sparsi per il territorio. Tra le regioni più attive troviamo la Lombardia, il Piemonte (che fa incetta di campi nella top ten nazionale) e la Toscana. Strutture che mettono insieme qualcosa come circa 5 milioni e 700 mila partite e match ogni anno, con rientri importanti per tutto il movimento. I dati arrivano dal rapporto ultimo aggiornato consegnato dall’Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche o ISNART con una collaborazione con Imc Group.
“Il trend di crescita è interessante e il potenziale esiste per il golf che non è mai stato inserito nei processi economici del nostro paese“, ha commentato il direttore dell’ISNART stesso, Flavia Coccia, andando a sottolineare come forse si potrebbe sfruttare meglio questa risorsa per ottenere risultati ancora più ampi e di larghi orizzonti. Un po’ come avviene in tutte le altre nazioni europee e mondiali. Sarà proprio questo il percorso da seguire, andando magari a coprire una rosa di offerte che non pensi solo ad attirare i seppur fruttuosissimi turisti-golfisti stranieri, ma pensando in maniera più profonda al paese stesso. Più strutture, più convenzioni, magari qualche campo pubblico e il volume di affari potrebbe ancora crescere.
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