L’Augusta Masters 2012 finisce in archivio con un’ultima giornata davvero emozionante e coinvolgente. Abbiamo visto uno dei golfisti americani più amati, Bubba Watson, andare a prendersi il proprio primo major, abbiamo assistito a uno spareggio tra lo stesso Bubba e il sudafricano Louis Oossthuizen che prima ci aveva fatto saltare sul divano con un clamoroso albatross. In più abbiamo potuto applaudire al 19esimo posto di Francesco Molinari, che è rimasto regolare in un ultimo giro decisamente complicato per tutti (tranne i primi). 57esimo posto per il fratello Edoardo Molinari, mentre Tiger Woods ha terminato molto indietro, al 40esimo posto insieme a Rory McIlroy. La buca più difficile? La uno.
Punteggi alti nel giro finale dell’Masters di Augusta 2012 giocato sul campo dell’Augusta National ad Augusta in Georgia (dove le donne non possono accedere e per il quale motivo si è mosso anche il presidente-golfista Barack Obama). Il par 72 è stato abbondantemente superato dalla maggioranza dei giocatori, ma non dai primi. Partiamo però subito dai nostri due azzurri, Francesco e Edoardo Molinari, che hanno consegnato un’identica carta da 74. Per Francesco Molinari un ottimo 19esimo posto con 288 (69 75 70 74, par), per Edoardo Molinari un 57° con 299 (75 74 76 74, +11).
Bubba Watson ha terminato l’ultimo giro con 68, con un clamoroso errore per il birdie alla 18, andando a pareggiare il risultato ottenuto dal sudafricano Louis Oosthuizen (278 – 68 72 69 69), autore di un vero e proprio miracolo alla buca 2: il secondo colpo da 200 metri è terminato dritto in buca, mettendo a segno il quarto albatross (o doppio eagle) della storia del Masters. Avendo terminato alla pari, i due si sono sfidati ai playoff.
Bubba Watson giocava con un precedente poco confortante ossia la sconfitta contro Martin Kaymer al PGA Championship nel 2010 proprio allo spareggio. E infatti ha subito sbagliato il putt per chiudere la gara alla prima buca. Alla seconda ha sparato il drive totalmente a lato, ma ha recuperato alla grande con un secondo colpo quasi “dato”, quasi perché poi il putt non è entrato. Ma finalmente alla terza buca è arrivato il par decisivo, dopo che il sudafricano ha chiuso con un bogey.
Terza posizione condivisa per un gruppo corposo con tanti giocatori di primo piano come Phil Mickelson (suicidatosi con un triplo bogey alla buca quattro), Matt Kuchar, Lee Westwood e l’ex leader Peter Hanson, poi settima posizione per l’inglese Ian Poulter, ottavo l’australiano Adam Scott autore del migliore giro con 66. Dodicesima piazza per il grande Fred Couples, che era stato in testa comprendendo che ogni tanto può pensare a qualche capatina nei tornei più importanti.