Scoppia la polemica all’Augusta Masters 2025 dopo che Shane Lowry ha sbottato in diretta: si alzano delle discussioni sulle interviste dopo aver giocato a golf
All’Augusta National Golf Club le storie da raccontare sono tante e alcune di queste danno anche degli spunti di riflessione sul miglioramento del golf. O meglio, su come le televisioni e il resto dei media possano avere un impatto maggiormente positivo sui giocatori, che vivono spesso momenti concitati e al termine dei round non vorrebbero essere disturbati.

In questo caso, il protagonista della vicenda è Shane Lowry che è uno degli amici di Rory McIlroy nel PGA Tour, ma a volte l’umore e la tensione giocano brutti scherzi. A maggior ragione quando si tratta di essere intervistati dopo un brutto round. Ad Augusta, infatti, Lowry ha avuto due bogey consecutivi ed è scoppiato in diretta.
In quel momento, quei due bogey lo avevano portato a -5 per il torneo e a una quota per il sesto posto. Con un -7 sarebbe arrivato quarto a soli cinque colpi da McIlroy. Quando è stato intervistato ha detto: “Non starò qui a parlare di Rory per 10 minuti, sto cercando di vincere il torneo. So che è volete che parli di questo, ma ho appena avuto un brutto finale”.
Shane Lowry sbotta durante l’intervista al Masters
Subito dopo il round, quindi, Shane Lowry è stato costretto a rilasciare un’intervista. Ma quando non giochi bene e commetti degli errori, può capitare di non essere d’accordo con questa decisione: “Ho bisogno di 30 minuti per sedermi lì e raccogliere i pensieri. Non posso venire da voi subito, non dovrebbe succedere. Non sono d’accordo”.

Lowry è andato via furioso dicendo: “Ecco come mi sento. Probabilmente dirò qualcosa di stupido. Probabilmente ho già detto qualcosa di stupido perché sono incazzato in questo momento, quindi me ne vado e basta”, le parole riportate da Fox Sports. Ma non è stato l’unico golfista importante a sfogare la propria rabbia dopo il round.
Lo ha fatto anche Jordan Spieth, che ha rilasciato delle dichiarazioni sulla volontà degli organizzatori del Masters, che non vogliono che i giocatori parlino delle ‘palle di fango’ che si formano quando il fango si attacca alla pallina dopo l’atterraggio sul campo. E quindi impatti in modo negativo sul colpo successivo.