Prosegue il momento ‘no’ di Matteo Berrettini: la brutta notizia può essere mitigata solo dai risultati del campo.
La fatidica scadenza, quella che sembrava impossibile dover commentare, la stessa che ad un certo punto si è trasformata in un ineluttabile countdown, è arrivata: sono oltre 6 mesi che Matteo Berrettini non disputa un match ufficiale nel circuito ATP.
La maledetta distorsione della caviglia in inversione, che gli ha procurato una rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore, rimediata il 31 agosto scorso nel match di secondo turno degli Us Open contro il francese Rinderknech, ha protratto i suoi effetti fino a marzo 2024. Innumerevoli i forfait del tennista romano da giorno dell’infortunio – non certo il primo di un 2023 da incubo – sul cemento americano.
Il finalista di Wimbledon 2021 aveva addirittura sperato, in un primo momento, di far parte di quella che si è poi rivelata la storica spedizione azzurra in quel di Malaga. Quando i suoi compagni, da lui accompagnati nella sola veste di tifoso, hanno alzato al cielo la mitica Insalatiera. Speranza vana, lontana dalla realtà, quella di Matteo, che capì quasi subito che la sua stagione sarebbe finita con il match a Flushing Meadows.
Il 2024, primo anno senza lo storico coach Vincenzo Santopadre, da cui l’azzurro si è separato ad ottobre 2023 dopo una collaborazione ultradecennale, sarebbe dovuto partire con la partecipazione al torneo di Brisbane. Nulla da fare. Matteo non ce l’ha fatta, rinunciando successivamente anche allo Slam di Melbourne e ai successivi appuntamenti, fino a scollinare a marzo.
Dopo aver finalmente annunciato, in via ufficiale, il rientro alle competizioni al Challenger 175 di Phoenix, che prenderà il via il prossimo 12 marzo, Matteo ha confermato la sua assenza ad Indian Wells, confermando però il rientro nel secondo dei due Masters 1000 americani, quello di Miami. Quando usufruirà del ranking protetto, che gli garantirà la 74esima casella del seeding.
Intanto però, con l’atleta fermo da oltre 180 giorni, la classifica ‘reale’ piange. Fino alla settimana scorsa Matteo occupava la posizione numero 125 del ranking ATP, ma l’aggiornamento di lunedì 4 marzo ha certificato un nuovo crollo. Proprio lui, colui che ha fatto sognare milioni di italiani con la finale ai Championships nel 2021, e che all’inizio del 2022 è arrivato al suo best ranking (numero 6 del mondo) è ora 154esimo.
Sotto addirittura, col dovuto rispetto per gli onestissimi azzurri che stanno dando l’anima per salire velocemente la classifica, a gente come Andrea Vavassori (122), Giulio Zeppieri (138) e Matteo Gigante (148). Nel 2023 Berrettini interruppe il suo cammino a Phoenix ai quarti di finale. Sebbene sia complicato pensare di vincere al rientro dopo quasi 200 giorni di assenza, il romano è chiamato quanto meno a confermare il piazzamento dello scorso anno. Pena un possibile ulteriore crollo in classifica, con le relative conseguenze sui prossimi tabelloni e sugli accoppiamenti.
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