Aumenta l’ansia per i tifosi del tennista romano, sul quale il futuro è tornato ad essere incerto: ecco quando torna Berrettini.
Assente. Per il quarto anno consecutivo Matteo Berrettini non ha partecipato al torneo di casa. Quello al quale tiene di più. Quello che avrebbe potuto vederlo protagonista in un tabellone, quello dell’edizione in corso, già privo di tanti big come Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e lo stesso Jiri Lehecka, ottimo semifinalista in quel di Madrid.
A proposito del Mutua Open tenutosi nella capitale spagnola, il tennista romano vi aveva precedentemente rinunciato per via di una fastidiosa tonsillite, accompagnata da febbre. Nulla aveva però lasciato presagire la possibilità di un forfait anticipato nell’attesissimo evento romano, per il quale aveva avuto anche il privilegio di essere inserito direttamente nel main draw.
“Ho provato a fare di tutto, ma non sono pronto per competere. Rischio di farmi male e stare fermo. Ho preso tante medicine che mi hanno debilitato. Temo di farmi male di nuovo e stare fuori a lungo“, ha detto l’ex numero 6 del mondo nel corso della conferenza stampa tenutasi nella Capitale il giorno prima del suo previsto esordio.
Se c’era qualcosa che aveva fatto ben sperare sulla definitiva fine dell’incubo per un tennista che non aveva giocato alcun match ufficiale dal 31 agosto 2023 al 13 marzo 2024, era stata la continuità di partecipazione ai tornei. Sebbene sia a Miami che a Monte Carlo, il 28enne sia uscito al primo turno – ma in mezzo ai due tornei aveva pur vinto a Marrakech – i problemi fisici che lo avevano attanagliato nella scorsa maledetta stagione sembravano definitivamente superati.
E forse lo sono davvero. Il rischio allora, sostiene qualcuno, è che ci sia un ostacolo di natura mentale. O dei fastidi cronici. Che magari il tennista, per motivi personali, preferisce non rivelare. È questa, in fondo, la teoria di Luca Bottazzi, ex giocatore oggi scrittore, che ha in qualche modo stroncato ‘The Hammer’ con delle considerazioni che faranno discutere.
“Evidentemente c’è qualcosa di cronico, che gli passa e poi ovviamente torna perché sollecita il problema giocando. Ma ovviamente un professionista non lo dice perché oggi esistono gli sponsor. Se fosse stato il tennis di 50 anni fa l’avrebbero detto“, ha detto il 61enne milanese. Intanto, per chiudere il cerchio, filtra l’indiscrezione secondo cui Matteo potrebbe saltare anche Parigi, presentandosi direttamente a Wimbledon. Al massimo giocando prima il tanto amato torneo del ‘Queen’s’.
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