Esplode un nuovo scandalo ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, sempre più nella bufera: è l’ultimo di una lunga serie
Piovono medaglie sull’Italia ai Giochi Olimpici di Parigi 2024. Ben 6 quelle arrivate in un sola giornata: Vittoria Guazzini e Chiara Consonni, oro nella Madison (ciclismo su pista), Nadia Battocletti, argento nei 10 mila metri con tanto di record italiano, Andy Diaz, bronzo nel triplo, Simone Alessio, bronzo nella cat. 80 kg del taekwondo, Sofia Raffaeli, storico bronzo nel concorso completo della ginnastica ritmica, e Antonino Pizzolato, bronzo nei pesi.
A Parigi 2024, invece, piovono gli scandali. Dalla cerimonia d’inaugurazione in pratica non c’è stato un giorno che non sia stato segnato da uno scandalo. Dalla rivisitazione in chiave queer dell’Ultima Cena durante la cerimonia d’apertura, che ha irritato le alte gerarchie del Vaticano e urtato la sensibilità dei cristiani di tutto il mondo, agli errori degli arbitri, clamoroso quello che ha fortemente penalizzato il Settebello nel match, valido per i quarti di finale del torneo di pallanuoto, contro l’Ungheria, ne abbiamo viste di tutti i colori.
“In cauda venenum“, il veleno nella coda, dicevano i latini e così proprio in coda alla rassegna parigina a cinque cerchi si registrano gli scandali che più hanno fatto rumore. Gli ultimi di una lunga serie. Colto in flagrante mentre acquistava da uno spacciatore, nel quartiere di Pigalle, delle dosi di cocaina, per Tom Craig, giocatore della Nazionale australiana di hockey su prato, sono scattate le manette ai polsi.
Come è noto, guai con la giustizia anche per Rana Reider, l’allenatore di Marcell Jacobs, che è stato espulso da Parigi 2024 in quanto è stato denunciato da tre donne americane per molestie sessuali, verbali ed emotive alla Corte di Broward, in Florida.
Olimpiadi, ecco gli scandali più clamorosi
Tuttavia, come ricordato da ‘sardegnaoggi‘, l’edizione parigina dei Giochi Olimpici quanto a scandali è, si fa per dire, in buona compagnia. Innanzitutto, anche l’Italia ha la sua macchia: il 6 agosto 2012 Alex Schwazer, oro nella 50 chilometri di marcia a Pechino 2008, viene trovato positivo all’Epo durante un controllo a sorpresa. Una positività che sconvolse l’Italia e il mondo della marcia azzurra e che di fatto ha posto fine alla carriera del marciatore altoatesino.
La gara dei 100 metri piani dell’atletica è da sempre l’evento clou di ogni edizione dei Giochi. Quella delle Olimpiadi di Seul ’88, però, è passata alla storia come ‘i cento metri della vergogna‘. La medaglia d’oro se la mise a collo il canadese Ben Johnson che sconfisse il suo grande rivale, il ‘figlio del vento’ Carl Lewis, 9 ori alle Olimpiadi. Tre giorni dopo il canadese viene trovato positivo al test antidoping: è imbottito di steroidi anabolizzanti, di quelli che si usano per dopare i cavalli. Ma attenzione: sei degli otto finalisti sono finiti nelle maglie dell’antidoping o hanno ammesso di avere fatto uso di sostanze dopanti. Ed ecco perché, la finale dei 100 metri di Seul è la più grande macchia nella storia olimpica.
Doping, doping, sempre doping, anche come fuga dai controlli antidoping. Ad Atene 2004 i velocisti greci Kostas Kenteris (oro nei 200 quattro anni prima a Sydney 2000) e la compagna Ekaterina Thanou (argento a Sydney nei 100 metri) inscenano perfino un finto incidente in moto per giustificare l’ennesimo test antidoping saltato. Una fuga che si conclude con il ritiro dall’attività agonistica.
Ma nello sport si può barare anche senza ricorrere all’assunzione di sostanze dopanti. Ne ha fornito un saggio l’ex pentathleta Borys Onishchenko. Ai Giochi Olimpici di Montreal ’76 nella prova di scherma l’allora sovietico non sbaglia un colpo: le sue stoccate vanno tutte a segno. Bravura? Macché! I suoi colpi vanno sì a segno ma senza colpire gli avversari.
Motivo per il quale i giudici, per vederci chiaro, gli sequestrano la spada per analizzarla e, sorpresa, scoprono all’interno del manico un pulsante che fa accendere la luce che segnala la stoccata andata a segno. Qualcosa che non si era mai visto prima ma, ormai lo avete capito, ai Giochi Olimpici il protagonista indiscusso è sempre lo scandalo.