Bufera scommesse: rischia la pena peggiore, arriva l’indiscrezione

Lo scandalo scommesse è ancora all’inizio, c’è il rischio che le vittime illustri aumentino. Cosa sta accadendo.

Dopo quanto accaduto nell’autunno del 2022, quando l’indagine Prisma della Procura di Torino di fatto ha cambiato la storia della Juventus, un’altra inchiesta del capoluogo piemontese ha aperto uno squarcio nell’ambito del gioco più popolare al mondo. La squadra mobile di Torino, insieme con la pubblico ministero Manuela Pedrotta e la Procuratrice reggente, Enrica Gabetta, ha “stappato” il mondo delle scommesse illegali.

Scommesse, rischia la pena peggiore: i rumors
Scommesse, che rischio per un big (LaPresse) – tshot.it

Da una serie di accertamenti sul controllo della malavita sulle scommesse effettuate su piattaforme illegali, il lavoro partito in primavera è sfociato nel mondo del calcio, avendo come prima vittima illustre Nicolò Fagioli. Il centrocampista della Juventus, una volta saputa dell’iscrizione del registro degli indagati, ha prima avvisato la Juventus, quindi si è autodenunciato presso la Procura Federale. Il mediano piacentino è già stato ascoltato a inizio settembre dal Procuratore Federale, Giuseppe Chinè.

Fagioli ha ammesso di aver puntato anche sul calcio. Dichiarazioni che se da un lato aggravano la sua posizione, dall’altro la alleggeriscono perché lo juventino ha così iniziato a collaborare con gli inquirenti di Via Campania.

Tonali chiama la Procura Federale ma lo sconto sarà minore

Come racconta il 16 ottobre Il Corriere della Sera, Fagioli da almeno due anni scommette cifre importanti, rientrando nella categoria dei ludopatici. L’ex Cremonese ha scelto di collaborare per ottenere uno sconto di pena. L’articolo 24 del Codice di Giustizia Sportiva (CGS), per chi come Fagioli scommette sul calcio, prevede minimo tre anni di squalifica.

Calcio caos: rischia la pena peggiore
Alessandro Tonali capitano dell’Under 21 (Ansa) – tshot.it

In caso di collaborazione, congiuntamente al raggiungimento di un’intesa con Chinè prima del deferimento (art 126 CGS, ndr), la sanzione può essere ridotta anche di oltre la metà. Proprio su questa ipotesi starebbero lavorando i legali di Fagioli, ovvero ottenere 12 mesi di inibizione.

Come noto, oltre a Fagioli, gli indagati a Torino sono Nicolò Zaniolo e Alessandro Tonali. Sul primo, i suoi legali Gianluca Tognozzi e Antonio Conte, sostengono che il loro assistito abbia puntato su Jackpot e poker, niente calcio. Diversa invece la situazione dell’ex Milan.

Rumors parlano di un giocatore distrutto, anche lui di fatto consapevole di aver scommesso sul calcio. Come riporta Il Messaggero, a fare il nome di Tonali sarebbe stato lo stesso Fagioli. Lo juventino avrebbe dichiarato che a suggerirgli la piattaforma sui cui giocare sarebbe stato proprio l’ex Brescia.

Sempre secondo Via del Tritone, gli avvocati di Tonali avrebbe già incontrato Chinè, al fine di organizzare l’audizione del proprio assistito con l’inquilino di Via Campania. Diversamente dal suo ex compagno in Under 21, Tonali non si è presentato spontaneamente in Procura Federale.

Questo, a meno di clamorose rivelazioni nel colloquio con Chinè, non dovrebbe permettere al centrocampista del Newcastle di ottenere un sensibile sconto di pena. Come detto, l’articolo 126 parla di metà pena, ovvero Tonali starebbe fermo almeno 18 mesi, sempre che dagli accertamenti non emerga un ruolo diverso da quello del semplice scommettitore.

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