Il campione di tennis non le manda a dire: l’attacco è diretto e ha un motivo ben preciso, che critica
La stagione di tennis si è ormai conclusa, ma su questo sport è piombata una critica pesante ai danni delle due associazioni che gestiscono i due circuiti, quello maschile e quello femminile. In quest’ultimo caso, ci sono stati tanti attacchi per via di come sono state gestite le Finals, organizzate all’ultimo a Cancun nel pieno della stagione delle piogge.
Inoltre, si continua a parlare di disparità di montepremi tra Atp e Wta, con le donne che quasi sempre guadagnano molto meno per le loro vittorie rispetto ai colleghi uomini. C’è poi il problema in comune del calendario troppo fitto che costringe tennisti e tenniste a giocare tanti tornei in breve tempo, correndo il conseguente rischio di infortunarsi. Alcuni hanno pagato a caro prezzo questa dinamica, arrivando anche a saltare una stagione intera.
Insomma, Atp e Wta devono fronteggiare diversi problemi. Ma ce ne sarebbe anche un altro che riguarderebbe più le federazioni dei vari Paesi che ospitano tornei, esposto da uno dei maggiori esponenti di questi ultimi vent’anni di tennis, Stan Wawrinka, in un’intervista a L’Équipe.
In particolare, il tema dei montepremi non riguarderebbe soltanto la differenza di cifre tra donne e uomini. Infatti, secondo lo svizzero, le somme di denaro da destinare ai vari giocatori nei vari tornei sarebbe ancora troppo bassa rispetto ai guadagni delle varie Federazioni e ciò coinvolgerebbe soprattutto quelle che ospitano i quattro Slam.
“Non redistribuiscono le enormi entrate ai giocatori e accumulano troppo potere – l’accusa dello svizzero –. Più le Federazioni sono ricche e meno soldi offrono ai giocatori“. In particolare, per Wawrinka, la differenza tra ciò che incassano e ciò che danno ai tennisti sarebbe troppo ampia. “È ridicola la percentuale economica che ci assegnano su tutto ciò che fatturano, intorno al 10% – ha aggiunto –. Si occupano solo degli interessi dei propri Paesi e non c’è alcuna voglia di migliorare lo sport a livello globale“.
Perciò, lo stesso giocatore elvetico è sicuro che prima o poi arriverà un punto di non ritorno. “Arriverà il giorno in cui noi sportivi ci stancheremo di questa situazione e diremo basta” ha concluso.
Insomma, quasi una minaccia da parte di Wawrinka, che quindi accusa le federazioni di una ingiusta redistribuzione degli introiti. Lo svizzero è tornato quest’anno in top 50 dopo tanti infortuni chiudendo la stagione in cinquantesima posizione. Per lui una finale in singolo e un titolo di doppio e ora sta facendo i conti con un problema alla caviglia che lo ha costretto al ritiro da Parigi-Bercy. Il suo rientro è previsto per il 2024.
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