Piange il mondo del calcio, si è spento dopo una lunga malattia l’allenatore per merito del quale tutto è cambiato.
Per anni ha lottato contro il cancro ai polmoni, ma il miracolo nel quale tutti avevano sperato, stavolta, non c’è stato. E così, a 70 anni, Christoph Daum si è spento nella sua casa di Colonia, tra le cui mura la sua famiglia si è presa cura di lui fino a che è stato possibile. Inutile sottolineare che il calcio tedesco, ma non solo, sia in lutto. Di allenatori come lui, del resto, non ne nascono tutti i giorni.
Dire che Daum abbia fatto la storia sarebbe estremamente riduttivo. Ha lasciato un segno nel calcio teutonico, stravolgendone le basi e apportando modifiche e migliorie a iosa. Di lui si può affermare, senza ombra di dubbio, che sia stato un pioniere del gioco moderno. La sua visione innovativa, unita alla passione che lo ha sempre mosso, ha fatto in modo che nessuno dimenticasse di cosa sia stato capace.
Ha fatto tanto e bene per tutto il tempo che ha trascorso sulla panchina del Bayer Leverkusen. Ha allenato le Aspirine dal 1996 al 2000 e chi gli è stato accanto in quell’esperienza sostiene che Daum “viveva il calcio con ogni fibra del suo essere”. Ha usato queste esatte parole Bernd Neuendorf, presidente della Federazione calcistica tedesca, facendosi portavoce dell’esercito di estimatori dell’ex allenatore, spentosi all’età di 70 anni.
Prima ancora di approdare al Bayer Leverkusen, Daum si era concesso una parentesi a Stoccarda. Anche in quel caso, era stato esemplare, tanto è vero che aveva traghettato la squadra, nel 1992, verso la vittoria del titolo della Bundesliga.
Titolo che il Werkself ha sfiorato nel 2000, salvo poi essere surclassata dall’Unterhaching. In quell’occasione, il compianto allenatore rivelò di aver versato fiumi e fiumi di lacrime. Non riuscì a mettere il sigillo su quell’impresa, ma la sconfitta non tolse nulla, ad ogni modo, alla sua incredibile cavalcata sulla panchina del Bayer Leverkusen. Lo dimostra il fatto che chiunque abbia parlato di lui, in queste ore, abbia speso delle parole bellissime per ricordarlo e per rendergli omaggio.
Lo ha fatto anche l’attuale dirigente della squadra di Leverkusen, Rudi Voller, che ha voluto evidenziare come “Christoph ha cambiato molte cose qui in termini di processi e struttura interna”. È merito suo, ha aggiunto ancora, se il Bayer 04 oggi dà filo da torcere ai competitor del Bayern Monaco e del Borussia Dortmund. Impresa che, questo è poco ma sicuro, lo ha reso eterno.
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