Lo staff del fenomeno spagnolo incassa sbigottito le accuse piovute da uno dei personaggi più in vista del mondo del tennis.
Quattro titoli Slam, con altrettante finali disputate, a soli 21 anni. Già due Championships in bacheca. Sesto tennista della storia – e più giovane di sempre ad esserci riuscito – a fare l’accoppiata Roland Garros-Wimbledon nella stessa stagione. Numero uno del mondo (traguardo raggiunto nel luglio del 2023 dopo il primo trionfo all’All England Club ) più precoce di sempre.
Difficile chiedere di più a Carlos Alcaraz, l’erede designato di Rafa Nadal che non sta certo venendo meno alle altissime aspettative ormai create sul suo conto. Ultimamente, visto che il nativo di El Palmar è sì un fenomeno assoluto, ma è umano anche lui, qualche crepa nel suo rendimento e nel suo comportamento si è aperta. A parecchi è parso infatti incredibile come, per quanto opposto ad un fuoriclasse motivatissimo ma in ogni caso 16 anni più vecchio di lui, non sia riuscito a vincere la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Parigi.
Così come tutti sono rimasti di sasso quando a Cincinnati, in preda ad un attacco di rabbia che mai aveva manifestato prima su un campo da tennis, ha distrutto la sua racchetta dopo averla scaraventata per tre volte con violenza sul cemento. Insomma, forse le enormi pressioni che i suoi incredibili successi hanno generato, starebbero per schiacciare il 21enne sotto un peso che alle volte viene brillantemente gestito, altre meno.
Probabilmente anche a questo ha fatto riferimento un personaggio tra i più in vista del mondo del tennis quando, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘We love tennis’, ha parlato della gestione del personaggio Alcaraz da parte del suo staff.
Ion Tiriac, arriva la bordata sulla gestione di Carlitos
Già ex giocatore di tennis molto attivo negli anni ’60 e ’70, divenuto poi imprenditore di fama mondiale con un patrimonio stimato in oltre 2 miliardi di dollari, Ion Tiriac è innanzitutto un grande conoscitore del gioco nonché acuto osservatore di tutti gli aspetti legati ad esso. Compreso ovviamente il suo pane quotidiano, ovvero la gestione economica di un portento sportivo di tale livello.
A domande precise sulla figura del giovane spagnolo e sul lavoro fatto con lui dal suo staff, il rumeno ha risposto, come sempre, senza troppi peli sulla lingua. Le rivelazioni non sono state esattamente improntate ad una spiccata diplomazia, per usare un eufemismo.
“Carlos è un giocatore di grande talento. Ha una velocità di gambe e una potenza incredibili, ma penso che abbia troppa visibilità intorno a lui. Vogliono raccogliere i frutti dal punto di vista economico quando lui ha appena iniziato la sua carriera“, ha esordito.
“Bisogna essere più pazienti e lasciarlo in pace, perché il dollaro che guadagnano oggi non sarà nulla rispetto a quello che potranno incassare tra qualche anno“, la stilettata finale che coinvolge, anche senza nominarli direttamente, i membri del suo staff.