Nelle ultime ore sono emerse importanti dichiarazioni riguardo Charlie Woods, figlio della leggenda del golf Tiger Woods.
Per uno sportivo reggere la pressione non è mai semplice e la cosa diventa ancora più complicata quando hai una grande eredità da difendere. Lo vediamo in Nba con Bronny James, figlio di LeBron, poi ci sono tanti esempi nel calcio ed anche nel golf abbiamo il caso di Charlie Woods, il talentuoso figlio della leggenda del golf Tiger Woods.

I due hanno giocato anche insieme e mostrano a tutti di avere un grandissimo talento ma allo stesso tempo c’è fin troppa pressione su Charlie e ci sono grandissime aspettative su di lui. Negli States in particolare Tiger Woods è una leggenda di questo sport e il suo erede ha tanti occhi addosso e in molti non vedono l’ora di vederlo in campo, talvolta esagerando.
Si parla bene di Charlie, a livello giovanile ha già ben figurato in diverse occasioni e lo abbiamo visto anche in qualche esibizione insieme al padre, ma la verità è che la sagoma del suo genitore è pesante e non è facile da gestire. Nelle ultime ore sono arrivate importanti dichiarazioni in difesa del giovanissimo talento americano, le parole sono chiare.
Charlie Woods, John Daly difende il talentuoso campione
Il figlio di John Daly, anch’egli consapevole di quanto può far male la pressione ad un figlio d’arte, ha parlato nel corso del podcast Identity Sports ed è corso in difesa del sedicenne e aspirante golfista professionista. Per Daly II ci sono troppe aspettative e lui giudica un ‘peso ingiusto’ nei confronti di questo ragazzo, chiamato suo malgrado a difendere questa pesante eredità.

E a dire il vero lo stesso Tiger Woods ha ammesso che Charlie – rispetto a lui e tanti golfisti – deve fare i conti con maggiori pressioni e quindi sicuramente maggiori difficoltà. John Daly ha sottolineato: “Il mondo del golf professionistico è spietato e Charlie deve fare i conti con una pressione spiacevole a causa del suo nome”.
Siamo solo all’inizio e c’è curiosità per capire se Charlie riuscirà a provare o almeno a competere nel circuito professionistico, seguendo le orme di quello che viene considerato come il miglior golfista di sempre.