In una serata di festa e presentazioni, dove si è respirata euforia, sono nati i primi attriti tra Antonio Conte e la piazza di Napoli.
In occasione del classico coro del tifo partenopeo, “Chi non salta è juventino“, l’allenatore salentino ha avuto un atteggiamento piuttosto sorprendente che non è passato inosservato all’occhio dei più attenti, soprattutto ai tifosi presenti in piazza a Dimaro. Questo ha inevitabilmente scaturito qualche mugugno, con Conte che si è preso la scena, oltre che il microfono, rispondendo ai suoi nuovi tifosi.
In futuro una cosa del genere potrebbe appesantire il rapporto fra le parti? Può essere, ma allo stesso tempo Conte è stato bravissimo a ristabilire l’equilibrio facendo impazzire la piazza con una fra semplice ma ricca di significato.
Dal ritiro di Dimaro sono nate le prime polemiche della gestione Antonio Conte. In una serata di festa e presentazioni, infatti, l’allenatore salentino si è ritrovato in una situazione che avrà spesso immaginato in queste settimane, considerata la forte rivalità che esiste fra il Napoli e quella che è da sempre la sua squadra: la Juventus.
Nella serata della presentazione della squadra per la stagione 2024/25, per suscitare l’attaccamento alla maglia dei giocatori i tifosi hanno iniziato ad intonare il famosissimo coro “Chi non salta è juventino“. Inutile dire che la piazza di Dimaro si è trasformata in un putiferio, eccezione fatta per una persona che invece si è ritrovata decisamente a disagio. Questa era proprio Antonio Conte, che all’intonazione del coro non si è smosso neanche di un centimetro.
Un comportamento del genere ha inevitabilmente scosso gli animi di alcuni dei tifosi presenti, scaturendo anche qualche mugugno, ma da leader quale è il salentino non si è nascosto dietro ad un microfono ed ha risposto dicendo: “Non mi chiederete cose che non farò. Io rispetto non solo una squadra, ma tutte. Poi sappiate che qui davanti avete il primo tifoso del Napoli“.
Bocciato il coro contro (la sua) Juventus, Antonio Conte si è rifatto subito interagendo con un altro dei canti che più spesso risuonano non solo nel Diego Armando Maradona, ma anche in tutti gli stadi d’Italia e d’Europa, con le dovute traduzioni.
Messa da parte la situazione precedente, i tifosi hanno pensato subito di caricare la squadra con il classico coro “Noi vogliamo undici leoni“, prontamente, in questo caso, accolto da Antonio Conte, che avvolto dall’affetto e dagli applausi dei presenti ha risposto gasando e convincendo ulteriormente la piazza con un “Lo saremo“.
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