Un errore nell’applicazione del regolamento può sovvertire il risultato verificatosi nel campo. Vediamo cosa è successo.
Come abbiamo imparato, l’avvento dei cinque cambi nel calcio professionistico ha portato, di fatto, ad una mini rivoluzione nelle scelte degli allenatori. Soprattutto le società che possono spendere di più, hanno potuto così allestire rose più competitive. Questo perché, fatto salvo l’eventuale infortunio o espulsione del portiere, sostituire cinque calciatori di movimento vuol dire mutare il 50 per cento della formazione iniziale.
Questa modifica regolamentare, nata nel biennio Covid, parliamo del 2019-2021, è stata poi confermata e resa definitiva da Board Fifa. La novità viene sfruttata soprattutto da chi compete su più fronti, facendo così girare tutti i giocatori. La norma è chiara: nei tempi regolamentari, in campionato, si possono effettuare fino a cinque cambi in tre slot differenti. Le sostituzioni effettuate nell’intervallo non vengono computate nei tre momenti consentiti per l’ingresso di un nuovo calciatore.
La storia che vi stiamo raccontando però non riguarda uno sbaglio effettuato nel numero dei cambi o negli slot utilizzati. La norma in discussione fa riferimento al dovere di schierare un numero minimo di calciatori sotto una certa età.
Il Città Sant’Agata “dimentica” un under: Reggina verso il 3-0 a tavolino
I precedenti di gare perse a tavolino per un errore nelle sostituzioni non mancano, anche a livelli altissimi. Il 20 gennaio 2021, in Coppa Italia, la Roma all’Olimpico venne eliminata 4-2 dallo Spezia. Anche in caso di successo però, i giallorossi avrebbero pagato caro l’errore compiuto dal tecnico, Paulo Fonseca e dai suoi collaboratori. Durante l’overtime infatti, è consentito avere un altro slot, ovvero quattro invece di tre. Il regolamento lascia inalterato però il numero ci cambi possibili: 5. La Roma utilizzò il quarto spazio per far entrare il sesto giocatore, un vero disastro.
Il fattaccio di cui vi parliamo è invece avvenuto nel girone I della Serie D, ovvero nella sfida tra la Fenice Amaranto di Reggio Calabria (la vecchia Reggina, ndr) e il Città di Sant’Agata. Al fischio finale gli ospiti hanno esultato per il 2-1 ottenuto sul campo, risultato che quasi certamente non verrà omologato. Il regolamento di serie D prevede infatti l’utilizzo contemporaneo, in campo, di almeno quattro giocatori della classe 2004, o più piccoli ovviamente.
Come racconta reggio.gazzettadelsud.it, al 17’ del secondo tempo, in campo gli Under 2004 degli ospiti erano solo tre, avendo effettuato quattro dei cinque cambi previsti. Era infatti uscito il classe 2004 Carrozzo per far posto Di Domenicantonio (over). Solo tre minuti dopo, quinta e ultima sostituzione, il 2004 Amore ha rilevato l’over Marcellino.
Il codice però stabilisce che per tutta la gara, debbano essere in campo almeno quattro 2004, cosa che per tre minuti non si è verificata. Da qui nasce la violazione della regola e la beffa per il Città di Sant’Agata, autorice di una gara pregevole ma macchiata dall’errore in panchina.
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