All’Ugolino Golf Club da un po’ di tempo ci sono dei frequentatori non proprio amanti di questo fantastico gioco, dei tipi un po’ burberi che amano rovinare il prato perfetto con enormi buche, in più fanno anche scappare i golfisti: giocatori un po’ cafoni? Eh no una bella comunità di cinghialotti!
Ma quanto sono bellini i chinghiali da piccoli? Tanto, ma in fondo anche da grandi. Basta solo che stiano tranquilli nei loro habitat anche perchè l’iterazione uomo-cinghiale spesso è foriera di eventi non proprio piacevoli: incidenti stradali, aggressioni nel bosco quando a perderci è l’uomo, salami prosciutti e arrosti quando ha la peggio il suino. Un gruppo di Sus scrofa ha deciso di occupare, o okkupare per usare un po’ di enfasi, il campo da golf nella bellissima zona dell’Ugolino, a Bagno a Ripoli in provincia di Firenze.
Protesta contro l’invasione dell’uomo nella natura? Può darsi, ma in fondo come possono resistere davanti a questi prati finemente curati, con tagli d’erba variabili e quelle simpatiche buche con la sabbia e le bandierine? E così sono innumerevoli le buche ritrovate lungo il percorso, sintomi inequivocabili della loro missione sabotatrice.
Purtroppo però molti di questi bellissimi animali sono stati abbattuti, sia dal Golf Club e sia dai coltivatori di Mais delle zone adiacenti il cui raccolto è andato distrutto dai suini. L’uomo modifica la natura a suo piacere, poi si lamenta per la “reazione” degli animali che spesso prolificano smisuratamente vista la rottura della piramide alimentare, essendo una moltitudine cercano nuovi spazi e nuovo cibo e avendo pochissima scelta capitano di nuovo in zone umane: un cane che si morde la coda. Come sempre si sceglie la via più semplice ovvero l’abbattimento perchè così il problema si risolve in poco tempo quando invece si dovrebbe instaurare un rapporto più rispettoso con la natura: controllo e diminuzione della riproduzione in modo tale da ovviare alla mancanza di predatori che equilibriano il numero. Si fa già in tantissimi altri posti, senza cacciatori e uccisioni di massa che una volta compiute stoppano momentaneamente il prolificarsi senza “normalizzare” i cicli della fauna.
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