La Formula 1 alle Olimpiadi? Prende quota il clamoroso scenario con tanto di medaglia da assegnare: gli ultimi aggiornamenti
Mongolfiere, gare di piccioni, tiro alla fune o pesca erano alcuni degli sport appartenenti al programma dei Giochi all’inizio del secolo scorso. Poi, col passare degli anni, la lista delle discipline olimpiche è variata, fino a raggiungere gli standard attuali. Un processo che, ovviamente, è in continua evoluzione, come dimostrano i recenti ingressi di breakdance, arrampicata, surf e skateboard.
Intanto il CIO è già al lavoro in vista delle prossime Olimpiadi, quelle di Los Angeles 2028, con l’intenzione di introdurre ulteriori novità. E, anche se primo impatto potrebbe sembrare un’utopia, uno dei nuovi sport potrebbe essere la Formula 1…
La Formula alla Olimpiadi significherebbe una vera rivoluzione. Il dibattito ha preso quota nelle ultime ore, sulla base del fatto che nel mondo degli sport motoristici l’atleta – leggasi il pilota – è parte fondamentale, così come lo è la vettura e il duro lavoro degli ingegneri in officina per guadagnare qualche decimo di secondo.
“L’inclusione della F1 nei Giochi Olimpici potrebbe rappresentare una pietra miliare storica per questo sport e aiuterebbe ad espandere la sua portata globale. Tuttavia, sarebbero necessari aggiustamenti significativi ai regolamenti e alla struttura delle competizioni per garantire equità e competitività”, ha dichiarato Ross Brawn, direttore sportivo del Circus.
La F1 alle Olimpiadi 2028, non è impossibile: la conferma dei vertici del Circus
Inutile dire che l’idea ha generato pareri contrastanti. Alcuni piloti, come ad esempio Max Verstappen, hanno già espresso la sua contrarietà. Mentre altri, come ad esempio Charles Leclerc, hanno appreso la notizia con grande favore: “Sarebbe davvero fantastico poter avere gli sport motoristici alle Olimpiadi”, ha dichiarato il monegasco in una recente intervista. Ma quali sarebbero “gli aggiustamenti necessari” citati da Brawn?
Il fatto è che ai Giochi Olimpici tutti i veicoli dovrebbero essere uguali, per garantire appunto equità e competitività. Un cambiamento difficile da apportare. Così come risulterebbe complicato modificare il calendario stagionale, ormai allungatosi a ben 24 appuntamenti. Staremo a vedere come si evolverà la situazione nei prossimi mesi ed eventualmente quali saranno le soluzioni.
Intanto, lo ricordiamo, gli ultimi Giochi ad ospitare eventi legati al mondo dei motori furono quelli di Monaco 1972, in cui Jean Todt – ex boss della Ferrari ed ex presidente della FIA – si laureò campione olimpico di rally. In precedenza, a Parigi 1900, erano stati condotti test con furgoni elettrici in un programma che comprendeva fino a 14 tipi di motore.
Mentre nei controversi Giochi Olimpici di Berlino 1936, nel periodo della Germania nazista, la britannica Betty Haig vinse la medaglia d’oro nel Rally Olimpico a bordo di una Singer Nine Le Mans e con Joyce Lambert a fargli copilota.