Classifica ATP, peggio di così proprio non poteva andare: chiudere l’anno così avrà delle ripercussioni pesanti sul futuro di Berrettini.
Ci sono stati momenti in cui il bicchiere è stato mezzo vuoto. Giorni in cui ha pensato che tanto valesse la pena smettere e che tutti i suoi sacrifici fossero finiti alle ortiche. Poi, complici la famiglia e la fidanzata, è tornata la luce. E ha iniziato a concentrarsi su quella metà di bicchiere piena di speranze e di aspettative.
Non è stato facile, per Matteo Berrettini, uscire dal buio in cui si era incagliato all’indomani dell’ennesimo infortunio. Quella lesione parziale del legamento peroneo astragalico anteriore che ha compromesso il prosieguo della stagione e fatto precipitare, ahinoi, la situazione già precaria del tennista romano. Non avendo avuto la possibilità di difendere i punti collezionati durante lo scorso anno, l’ex pupillo di Vincenzo Santopadre è progressivamente precipitato nella classifica Atp. Ha chiuso l’anno al 92esimo posto del ranking e per uno come lui, abituato a stare a ben altre latitudini, la sfida più grande sarà stata proprio accettare questo nuovo stato di cose. Ma non può farci nulla, se non stringere i denti e tuffarsi a capofitto nella preparazione atletica, così da farsi trovare pronto agli appuntamenti che connoteranno l’inizio della prossima stagione.
Berrettini ha già fatto sapere che a Melbourne ci sarà: prima ancora di buttarsi nella mischia degli Australian Open, però, dovrà sgranchirsi un po’ le gambe. Lo farà nella terra dei canguri, ma non ha ancora comunicato a quali dei tornei in calendario intenda partecipare. Così come nulla ancora si è fatto sfuggire in merito al profilo del suo prossimo allenatore, sebbene molti media diano per certo l’inizio di una collaborazione con lo svedese Thomas Enqvist. Ne sapremo di più, certamente, nei prossimi giorni.
Classifica ATP, la strada è tutta in salita: lo sfogo di Berrettini
Sarà la stagione della rivoluzione, insomma, per il finalista di Wimbledon 2021. Sotto tutti i punti di vista. Ma Matteo sa già che potrebbe non essere affatto facile risalire la china e tornare agli antichi fasti. Lo ha detto chiaramente lui stesso, lunedì sera, al galà dei SuperTennis Awards.
“Al 2024 – queste la parole del campione romano – chiedo di provare le emozioni che ho provato a Malaga e a Bologna durante la Davis. Quelle sensazioni vissute fuori dal campo voglio viverle anche in campo perché è quello che mi è mancato di più. Sgolarmi per i miei compagni mi ha fatto bene, spero di continuare ad arrabbiarmi per un colpo sbagliato e di esaltarmi per un vincente”.
Dopodiché, ha sciolto le riserve sul rientro in campo e sugli scenari futuri: “Sto bene – ha rassicurato i tifosi – sono carico. La Davis ha lasciato in tutti noi grande entusiasmo, è una vittoria che parte da lontano, da tutte le sconfitte che ci hanno fatto male. Io ora rientrerò con i tornei in Australia ma con il mio ranking attuale sarà tutto più complicato” , ha commentato un lucidissimo Berrettini. Che sa bene che il cammino sarà in salita ma che di fronte alle sfide più complicate ha sempre trovato il modo e la forza di reagire. E stiano in campana, allora, i top player del circuito: il martello sta per tornare.