Il confronto tra Schumacher e Hamilton comincia a far discutere i tifosi della Ferrari, c’è un grande esperto che ha tracciato differenze e punti in comune.
La Ferrari ha ingaggiato un campione del mondo come Hamilton, che ha lottato contro Schumacher in pista e può far compiere il salto di qualità definitivo alla scuderia di Maranello.
L’ingaggio di Hamilton ha spiazzato tutta la F1, è uno dei più grandi della storia a mettersi in gioco, dimostrando di non pensare assolutamente al ritiro. L’inglese ha conquistato sette titoli mondiali come Michael Schumacher, l’obiettivo con la Ferrari è di superare il tedesco nella storia e vorrà farlo, però, prendendo proprio spunto dal grande campione del recente passato.
Il nome di Schumacher affascia sempre i tifosi della Ferrari, il paragone per Hamilton sarà costante nel corso del tempo. L’inglese, intanto, dal 2025 dovrà dimostrare di essere incisivo e di saper “leggere la macchina” come faceva il suo predecessore. A parlare di un confronto tra i due è stato Aldo Costa, direttore della Dallara che ha lavorato con entrambi i campioni.
Hamilton come Schumacher, tutti i dettagli
Le parole di Aldo Costa, a quotidiano.net, sono diventate un motivo di analisi importante. Il direttore ha lavorato con Schumacher ai tempi d’oro e nel recente passato con Hamilton in Mercedes, conosce bene i due dal punto di vista sportivo e umano. Aldo Costa ha confermato il pensiero di molti tifosi: i due campioni sono simili, hanno un aspetto in comune fondamentale per lottare ad altissimi livelli.
Partiamo dall’approccio alla gara, emerge l’aspetto principale per i due piloti. Non si lascia nulla al caso, la preparazione di una sfida rende unici i campioni: “Entrambi hanno sempre avuto un approccio professionale, a certi livelli sono i dettagli che spostano l’equilibrio e determinano il risultato”. Tutto ciò fa ben sperare per il futuro i tifosi della Ferrari, anche se i due campioni del mondo hanno trionfato in epoche ben diverse.
Schumacher ed Hamilton si sono ritrovati in pista a combattere (quando Schumacher tornò in F1 con la Mercedes) con una differenza importante. Costa ha sottolineato come Schumacher si è imposto in un’epoca dove le macchine dovevano esser provate necessariamente in pista. Il tedesco andò in difficoltà nel suo secondo ciclo, quando stava prendendo largo l’epoca del simulatore, lì dove Hamilton avrebbe affinato maggiormente il suo grande talento. Di certo, Hamilton è degno di raccogliere il testimone in Ferrari, secondo Costa: “La sua scelta è stata istintiva, ha seguito il suo cuore e non è stata dettata da motivazioni economiche”.