Aveva difeso la Palestina, ma le sua presa di posizione non era affatto piaciuta alla società che ha ben pensato di licenziarlo: adesso è caos totale
Il club, a quanto pare, gli aveva dato anche una “seconda possibilità” e di ritornare nuovamente indietro. Non c’è stato verso per far cambiare idea al calciatore che non ha cambiato minimamente il suo pensiero. Tanto è vero che la società non ha aspettato un solo minuto in più ed ha deciso di licenziarlo per non aver ricevuto le scuse.
Non solo: lo stesso atleta ha fatto sapere che non rinnega assolutamente quello che aveva detto sulla Palestina e che continuerà a difendere gli oppressi fino al suo “ultimo respiro“. Nel frattempo si è scatenato un vero e proprio caos.
Difende la Palestina, il club non ci sta e lo licenzia: polemiche
La società in questione è il Magonza, il calciatore invece Anwar El Ghazi. Il classe ’95 olandese ora è svincolato e senza squadra. Il suo post, pubblicato sui suoi account social, a sostegno della Palestina non sono passati inosservati. Tanto è vero che sono nate moltissime polemiche. Il club ha preso subito le distanze e, di conseguenza, ha rimproverato il suo (ex) tesserato. Queste sono state le sue parole scritte nel post: “Non è guerra. Quando una parte taglia acqua, cibo ed elettricità all’altra non è guerra”.
Aveva continuato scrivendo: “Quando una delle due parti ha armi nucleari non è guerra. Quando una delle due parti utilizza immagini generate dall’Intelligenza artificiale per diffondere disinformazione sull’altra non è guerra. Quando i social censurano i contenuti di una parte e non dell’altra non è guerra. Questo non è un confitto, ma genocidio, distruzione di massa e noi vi stiamo assistendo in diretta. Dal fiume al mare, la Palestina sarà libera“.
I tedeschi si aspettavano le scuse da parte del calciatore che non sono mai arrivate. Ricordiamo che l’atleta era stato acquistato nell’ultima sessione estiva del mercato dopo un biennio al PSV. Poi la decisione ufficiale del club di licenziarlo con tanto di comunicato. Pentimenti o altro da parte del calciatore? Assolutamente no. Dopo essere stato messo fuori rosa l’atleta ha precisato, sempre sui social, la sua posizione: “Non mi pento e non ho rimorsi“.
Poi ha precisato: “Non mi rimangerò quanto detto. Sono contro la guerra e la violenza, così come l’uccisione di tutti i civili innocenti. Dobbiamo chiedere che cessino le uccisioni a Gaza“.