Il fuoriclasse di Belgrado, a riposo dopo le fatiche degli Australian Open, non può certo sorridere dopo gli eventi di Kraljevo.
Il riposo del guerriero. Dopo due settimane intense, fatte di partite, di battaglie mentali, di recupero fisico dal caldo di Melbourne, di vittorie e di una sconfitta – decisiva per interrompere la sua ennesima cavalcata vincente agli Australian Open – nel penultimo atto della kermesse, Novak Djokovic ha deciso di concedersi un piccolo periodo di riposo.
Provato, come lo stesso campione serbo ha ammesso nella conferenza stampa seguita alla sua caduta contro Jannik Sinner, anche dalla mancanza dei suoi figli, che non hanno potuto seguirlo dall’altra parte del mondo, il numero uno del ranking ATP sta recuperando il tempo perduto con la famiglia. Approfittandone anche per ricaricare le pile in vista di una stagione che si prevede lunga e difficile.
Inutile negare che stare al passo con la freschezza e le motivazioni della nuova generazione, potrebbe non esser facile. Nel 2023 fu Carlos Alcaraz a sconfiggerlo nella finale di Wimbledon, privando il fuoriclasse di Belgrado della possibilità di realizzare il Grande Slam anche eventualmente vincendo – come poi fece Nole – gli Us Open di settembre.
Detto di quanto accaduto a fine gennaio alla Rod Laver Arena per ‘colpa’ del nostro Jannik Sinner, giova ricordare che Djokovic era già reduce da un’altra cocente delusione, quella incassata a Malaga, dove sempre il talento altoatesino pose fine al sogno del serbo di giocarsi l’ultimo atto di Davis contro l’Australia. A distanza di due mesi abbondanti dalla batosta in terra andalusa, il 24 volte campione Slam ha dovuto ingoiare un altro amarissimo boccone.
Meno di 180 km. Tanto dista la città di Belgrado dalla cittadina serba di Kraljevo teatro dei match della fase eliminatoria della Coppa Davis 2024. Con il campionissimo slavo a riposo, Serbia e Slovacchia si sono sfidate per staccare il pass alla seconda fase, quella che poi avrebbe determinato, in base alle nazioni vincenti, le squadre che avrebbero avuto accesso alle Finals dell’anno in corso.
Con delle performances assolutamente sorprendenti, i tennisti slovacchi hanno sorpreso i padroni di casa, battendoli 3-0 e ponendo subito fine ai sogni di gloria di una nazione intera. E dello stesso Djokovic, che da casa ha seguito, soffrendo, l’andamento degli incontri.
Kecmanovic è stato sconfitto da Klein in due set; un pochino meglio ha fatto Lajovic, che comunque si è dovuto inchinare ad Alex Molcan al terzo parziale dopo aver vinto il primo, mentre il doppio formato da Kecmanovic/ Cacic ha perso in due set dai rivali slovacchi. La Serbia è dunque già fuori dalla Coppa Davis: una mazzata non da poco per l’umore del leone ferito Djokovic.
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