Non un momento esaltante per il serbo: la sconfitta sul cemento di New York pesa più del previsto per Novak Djokovic.
La vittoria delle Olimpiadi di Parigi pare essere un miraggio lontano. Novak Djokovic ha talmente speso energie nella capitale francese che a New York, in occasione degli Us Open, la fatica si è fatta sentire. Contro Alexei Popyrin, avversario incontrato più volte in passato e quindi di tutto rispetto, l’ex numero uno al mondo ha fallito clamorosamente il suo obiettivo.
È stato il campione serbo stesso a parlare col cuore in mano, affermando di aver disputato la peggior partita degli ultimi anni. Un’autocritica corretta, se non altro perché ora è il momento di ricaricare le batterie e di sperare di concludere in bellezza quest’anno fatto di gioie e sconfitte.
Con il ko al terzo turno degli Us Open, però, arrivano notizie poco incoraggianti anche dalla classifica: Djokovic infatti ha perso il terzo posto lasciandolo ad Alexander Zverev. Dopo ben 21 anni, non vedremo uno dei Big 3 sul podio del tennis.
Con la sconfitta al terzo turno contro Popyrin, Djokovic ha perso l’onore di stare dietro ai due fenomeni del tennis attuale come Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Perdendo contro l’australiano, ha bruciato ben 1.900 punti in classifica, il che equivale a dire addio terzo posto.
Una notizia da prima pagina, considerando che negli ultimi anni Djokovic non aveva mai perso questa posizione in classifica per via della sua capacità di portare a casa almeno un torneo del Grande Slam, cosa che non gli è capitata quest’anno. Per il serbo è una mazzata difficilmente da digerire, visto che si sente ancora in forma nonostante l’anagrafe parli di un’età piuttosto avanzata.
Non accadeva da ben 21 anni, dal lontanissimo 2003, che uno tra Djokovic, Nadal e Federer (i cosiddetti Big 3) non rientrasse nella Top 3 del mondo Atp. Djokovic è stato primo in classifica fino a giugno (poco prima di lascare il testimone a Sinner), ma con la sconfitta di New York ha raggiunto i suoi colleghi e rivali Roger Federer e Rafa Nadal: il primo era diventato leader della classifica Atp appunto nel 2003, dopo la vittoria a Wimbledon. Era un’epoca diversa per il tennis, considerando che quando lo svizzero trionfò a Londra i primi tre erano Andre Agassi, Lleyton Hewitt e Juan Carlos Ferrero.
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