Novak Djokovic non può affatto dormire sonni tranquilli. È una situazione difficilissima: ad oggi non ci sono garanzie.
Diciamoci la verità: nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo sull’ipotesi che i due principali favoriti per la vittoria venissero eliminati già durante la prima settimana dello Slam a stelle e strisce. Sappiamo bene, invece, che nel giro di 3 turni appena il tabellone principale degli Us Open è rimasto orfano sia di Carlos Alcaraz, battuto al secondo atto del Major da Botic van de Zandschulp, che di Novak Djokovic, contro il quale Alexei Popyrin ha fatto la partita della vita prima di essere a sua volta sconfitto, agli ottavi, da Frances Tiafoe.
Sarebbe stato folle prospettare uno scenario del genere, ma tant’è: se c’è uno sport imprevedibile quello è, senza ombra di dubbio, il tennis. E lo sa bene Nole, che è passato dallo sfiorare l’impresa del Grande Slam al non vincere neppure un Major nel corso della stagione ormai agli sgoccioli. Che non significa che abbia esaurito le energie, intendiamoci, d’altra parte ha pur sempre conquistato, un mese fa, la medaglia d’oro che gli faceva gola da sempre.
Vuol dire, molto semplicemente, che la nuova generazione ha preso piede e che sull’era dei Big Three, nel bene e nel male, sta per calare il sipario. Fermo restando che il serbo ci ha riservato talmente tante sorprese, nel corso della sua carriera, che non ci sorprenderebbe affatto, se il prossimo anno riuscisse a riprendere piede. Dovrà fare i conti con un problema molto più serio, tuttavia, prima di preoccuparsi della stagione che verrà.
Per la prima volta dal 2017, come dicevamo pocanzi, Nole chiuderà l’anno senza aver vinto neppure uno Slam. Non solo: se non contiamo l’oro olimpico, è un dato di fatto che nel corso del 2024 non abbia messo in cassaforte neppure un titolo. Almeno finora.
E questo, inevitabilmente, ha avuto delle ripercussioni significative sulla Race, la graduatoria “parallela” al ranking Atp che tiene conto dei soli risultati stagionali. È in base ad essa che si stabilisce chi meriti un posto alle Atp Finals di novembre e ora come ora, per Djokovic, la situazione è pericolosamente in bilico. Con 3260 punti, è ottavo in classifica: se i giochi si chiudessero ora sarebbe dentro, ma ci vorrà ancora qualche settimana prima che sia tempo di tirare le somme e di ufficializzare i qualificati.
Il suo destino dipenderà dunque dai tornei autunnali, sempre ammesso che l’ex numero 1 del mondo intenda parteciparvi. Nel caso in cui qualcosa andasse storto perderebbe la garanzia, invece, di un posto tra i Maestri, in quella magica sfida in cui si è imposto per ben 7 volte. Fortuna che potrà pur sempre consolarsi con la medaglia d’oro che ha tanto e a lungo sognato e che ha fatto di lui il campione più appagato sulla faccia della terra.
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