Novak Djokovic alza la voce e punta il dito contro il mondo del tennis: parole durissime da parte del numero uno.
Djokovic scende in campo per aiutare i suoi colleghi. All’indomani della vittoria storica agli Us Open e del suo ritorno in Nazionale con la maglia della Serbia, il numero uno al mondo ha deciso di occuparsi anche di un problema differente rispetto alle competizioni.
Se i giocatori in top 10 del ranking, quelli che vincono tornei prestigiosi, e in generale quelli che riescono ad andare avanti nelle manifestazioni più importanti, riescono a mantenere standard di vita elevati, è vero infatti che nel mondo del tennis molti giocatori già a ridosso della top 100 faticano a sbarcare il lunario.
Anche per questo motivo Nole ha scelto di scendere in campo, stavolta in senso figurato, per aiutare i tennisti in difficoltà. Insieme ad alcuni importanti colleghi ha infatti creato la Ptpa, un’organizzazione che si occupa dei giocatori in difficoltà economiche.
Esponente principale di questa organizzazione, Nole e si è recentemente incontrato con altri colleghi più o meno famosi come il canadese Pospisil per fare il punto della situazione e cercare di comprendere in che modo aiutare i tennisti in difficoltà, rendendo il tennis uno sport più attento alla redistribuzione.
Un bel gesto da parte di Novak, ancora pienamente concentrato sulla sua carriera e sui suoi traguardi, ma per nulla indifferente alle difficoltà di chi invece non riesce a vivere di solo tennis.
“Anche io sono stato al posto dei tennisti che ora hanno difficoltà economiche“, ha raccontato Nole, sviscerando tutte le problematiche che si possono incontrare se non si entra in top 100: impossibilità a pagare i viaggi, le trasferte, i fisioterapisti o anche gli allenatori e i membri del proprio team.
Spesso ad aiutare i giocatori sono le federazioni, ma può capitare che anche queste non abbiano abbastanza fonti per aiutare i propri giocatori. Anche lui, ad esempio, non poteva essere sostenuto dalla Serbia. Le cose però adesso devono cambiare. Nole sa di essere diventato influente e vuole sfruttare questo potere per aiutare gli altri.
“Troppi tennisti non riescono a guadagnarsi da vivere“, ha spiegato il numero uno al mondo, aggiungendo: “Solo in quattrocento riescono a farlo, il resto no. Ed è troppo poco per uno sport globale come il nostro, un vero fallimento“. Parole che hanno trovato il plauso di tanti colleghi. E che tutti speriamo possano trasformarsi presto in fatti concreti.
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