Djokovic non le manda a dire ed esprime tutto il suo disappunto con i social network: è tutta colpa di Sinner.
Diciamoci la verità: quando, due anni fa, Jannik Sinner ha mollato Riccardo Piatti e assoldato l’allora semi-sconosciuto Simone Vagnozzi, tutti quanti abbiamo tremato. L’allenatore a fianco del quale era cresciuto aveva già fatto di lui un campione da top ten, motivo per il quale la sua scelta ci era sembrata, per certi versi, potenzialmente pericolosa.
Ci sbagliavamo. Era del tutto ovvio che l’altoatesino avesse calcolato il costo del rischio e che sapesse bene cosa stava facendo. Tant’è che oggi, col senno di poi, dobbiamo ammettere che aveva ragione lui. Che ci aveva visto non giusto, di più. Con il coach di Ascoli Piceno è salito fin sulle stelle, ascendendo all’Olimpo dei tennisti e assestandosi ad un passo dalla vetta. E le cose sono migliorate ulteriormente quando Darren Cahill ha sposato il progetto di Sinner, entrando a far parte del suo mitico team in qualità di supercoach.
Non ci stupisce affatto, insomma, che i due allenatori che hanno modellato il talento di Sinner, che già Piatti aveva forgiato in tempi non sospetti, siano stati insigniti del titolo di coach dell’anno nell’ambito degli Atp Awards. La ciliegina sulla torta. Il solo riconoscimento che mancava dopo che Jannik, nei giorni scorsi, era già stato premiato come tennista più amato dei tifosi nel 2023.
Il team di Sinner e i tifosi che ne seguono le gesta hanno accolto con grande entusiasmo, ovviamente, questa bella notizia. A qualcuno, però, ha fatto evidentemente venire il mal di pancia.
Novak Djokovic ha chiaramente dimostrato di non avere apprezzato la decisione dell’Association of Tennis Professionals. Non perché non sia d’accordo sul fatto che Cahill e Vagnozzi siano stati superlativi, ma perché proprio non riesce a spiegarsi come mai il circuito non premi mai il suo, di allenatore, in queste circostanze. E allora, per rendere partecipe il popolo del tennis della sua rabbia, ha affidato ai social network un post al vetriolo in cui punzecchia l’Atp.
“Goran – ha scritto Nole rivolgendosi direttamente al suo coach Ivanisevic, dopo essersi complimentato con i tecnici che affiancano Sinner – suppongo che abbiamo bisogno di vincere 4 Grandi Slam su 4 per fare in modo che tu, forse (e dico forse), possa essere considerato coach dell’anno. Chiudere l’anno da numero 1 vincendo tre Slam e le Atp Finals e aver fatto la storia di questo sport non è abbastanza, mio caro coach…”. Una polemica che il popolo dei social non ha esitato ad etichettare come infantile e sterile, ma tant’è: Djokovic, si sa, non se ne tiene mai una.
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