Squalifica di 25 anni per doping: questo sportivo dovrà interrompere la sua attività professionistica per l’eternità
Fortunatamente per la salute altrui e per il benestare dello sport, il doping è una tematica che al giorno d’oggi viene presa sempre più sul serio. Molte persone sostengono con fermezza che i controlli non siano mai sufficienti e troppo intensi, probabilmente anche in maniera condivisibile.
Eppure ultimamente non si sente parlare d’altro che di squalifiche per lo stesso motivo, nel calcio così come in altri sport. A questo proposito, ecco un caso di squalifica dalla durata di ben 25 anni: roba da non credere!
Come sostenuto sopra, il mondo dello sport professionistico fin dai suoi albori è sempre stato viziato da casi di doping divenuti ben presto motivo di scandalo. Oggi per fortuna i controlli sono molto più frequenti e intensi, permettendo di stanare nell’immediato coloro che ne fanno uso in maniera anche ricorrente.
Un caso emblematico emerso giusto di recente è avvenuto nel ciclismo, sport dove i casi di questo tipo sembrano essere una costante piuttosto infelice. Ad aver ricevuto la maxi squalifica, però, non è stato affatto un ciclista. Bensì un direttore sportivo, facente parte del gruppo sportivo del Porto. Società ben strutturata che annovera nel suo complesso anche l’omonima squadra di calcio.
In questo senso le autorità adibite ai controlli anti-doping hanno espulso dalla federazione circa 7 ciclisti tesserati. Questa volta è toccato a Nuno Ribeiro, direttore sportivo portoghese. Il professionista ha a modo suo siglato un record insolito, ricevendo infatti la squalifica più lunga di sempre.
Ma qual è il motivo specifico per cui è avvenuto ciò? Come detto poche righe fa, 7 ciclisti facenti parte del team del Porto sono stati squalificati per doping. A sua volta anche il direttore sportivo della squadra, ritenuto responsabile della vicenda nonché accusato conseguentemente di traffico delle suddette sostanze.
L’uomo citato non è affatto nuovo a provvedimenti di questo tipo. Nel 2009 venne fermato per due anni causa doping, con la differenza unica ma sostanziale che a quei tempi Ribeiro era un corridore. La sostanza di cui fece uso è l’eritropoietina, ormone che contribuisce in maniera sostanziale allo stimolo del midollo osseo. Agevolando così la produzione di globuli bianchi e rossi, e impattando più che positivamente sulle proprie performance sportive. Insomma, fino al 2048 il ciclismo non gli riguarderà più in maniera diretta.
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