La caduta del fuoriclasse serbo al terzo turno degli Us Open certifica una tendenza ormai ufficiale: è finita l’era dei Big Three.
Stavolta è davvero finita. Stavolta, a meno di clamorosi quanto improbabili rinascite – peraltro non da escludere con certezza scientifica, considerando il pedigree dei campioni protagonisti dell’inesorabile tramonto – l’era dei Big Three è davvero giunta al suo compimento. Al suo canto del cigno, che risuona sui campi del circuito a volume basso, senza trofei alzati al cielo.
L’inaspettata sconfitta di Novak Djokovic, battuto al terzo turno degli Us Open dall’australiano Alex Popyrin, ha certificato un doppio dato statistico di indubbia rilevanza. E di grande significato per tutto il mondo del tennis.
Proprio lui, il fresco campione olimpico, primatista All-Time di Major vinti in campo maschile – ed ex aequo in assoluto, condividendo i 24 titoli con la straordinaria Margaret Court – già vincitore di 3 Slam su 4 nel 2023, chiude il 2024 senza nemmeno un Major. Incredibile a dirsi. Era dal 2017, annus horribilis nella carriera del serbo, che ciò non accadeva. Ma c’è di più. C’è dell’altro.
We’re in unprecedented times. pic.twitter.com/NaacIjFzYg
— US Open Tennis (@usopen) August 31, 2024
Flushing Meadows sarebbe stata l’ultima occasione per allungare la striscia che vedeva, da ben 22 anni, almeno uno tra il nativo di Belgrado, Roger Federer e Rafa Nadal trionfare in almeno un Major nell’anno solare. Ebbene anche questo incredibile primato, che resisteva dal 2002, è caduto.
La caduta di Djokovic e la fine dell’era dei Big Three
Il regno incontrastato dei tre dominatori del nuovo secolo era stato già insidiato, almeno nei pronostici, dall’avvento sulla scena tennistica dei giovanissimi Tsitsipas, Zverev e Medvedev che – parliamo appunto di poco meno di 10 anni fa – sembrava potessero aprire una nuova era nel circuito ATP. Nulla di più fallace, considerando che dei tre solo il russo, e solo una volta nel 2021 e proprio a New York, ha vinto un titolo del Grande Slam.
Alla vittoria del moscovita, negli ultimi anni, si è aggiunto sostanzialmente solo il trionfo di Dominic Thiem, sempre a Flushing Meadows, nell’edizione ‘deserta’, causa Covid, del 2020. Dopodiché, prima e dopo, per lo meno fino al 2023, è stato un monologo dei tre campioni, divenuti due nel settembre del 2022 col ritiro dalle scene della leggenda svizzera.
Ecco che allora, a raccogliere l’eredità dei tre mostri sacri, ci stanno pensando Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Nonostante l’incredibile eliminazione dello spagnolo al secondo turno a New York, Carlitos ha infatti incamerato Roland Garros e Wimbledon in un 2024 fatto di alti e bassi.
L’altoatesino invece, dopo aver messo in bacheca gli Australian Open nello scorso gennaio, è in piena corsa per vincere sul cemento americano quello che sarebbe il suo secondo Major in carriera. Dando ufficialmente il via all’epoca dei ‘Magnifici due’: la risposta più credibile al triumvirato più longevo della storia del tennis.