L’attaccante della Juventus ha rischiato grosso con la sua salute. Il suo racconto ha lasciato davvero tutti a bocca aperta per il pericolo.
Nella Juventus storicamente hanno giocato alcuni degli attaccanti più forti di sempre. Basti pensare che la maglia bianconera l’hanno indossata dei veri e propri campioni di ogni epoca: da Sivori a Platini, da Del Piero a Tevez fino ai centravanti dell’attuale formazione a disposizione di Massimiliano Allegri.
Ma c’è stata anche una Juve, di qualche anno fa, che ha trionfato in Italia senza avere un attacco esagerato dal punto di vista del nome e della tecnica di base. Una formazione talmente solida che mandava in rete un po’ tutti, pur non avendo un numero 9 di riferimento, vincente però grazie al gioco, alla forza collettiva ed all’agonismo.
Parliamo della Juventus di Antonio Conte, che nei suoi primi anni in bianconero trovò la formula giusta: con il suo 3-5-2 compatto e ben equilibrato riuscì a diventare quasi imbattibile per diverse stagioni. Mentre in attacco non aveva scelte preziosissime, bensì onesti attaccanti italiani o esteri che hanno comunque dato il massimo.
L’incredibile racconto di Borriello: “Alla Juve di Conte fui vicino all’infarto”
In quella Juve giocò per un periodo non così esagerato anche Marco Borriello. Considerato un ottimo centravanti, abile sia per il fisico possente che per un sinistro molto educato, il classe ’82 fu protagonista della Juventus campione d’Italia nel 2011-2012. Proprio riguardo a quell’annata, Borriello è tornato a parlare ai microfoni del Bobo Vieri Talk Show.
Borriello ricorda il metodo di lavoro di mister Conte, davvero dispendioso e impegnativo. L’ex Juve, Roma e Milan ha persino svelato di essere stato vicino a sentirsi realmente male: “Con Conte vomitai più volte. Eravamo seguiti dalla Mapei a controllare tutto, anche i battiti. Quando uno abbassava un attimo i battiti arrivava il richiamino: dovevi alzare l’intensità. Sono arrivato a 196 battiti. Ero appena prima dell’infarto, il 99% dello sforzo”.
Conte dunque esigente nello sforzo atletico, così da mantenere alti ritmi ed intensità per tutta la stagione, anche se Borriello ha fatto capire che tenere certe prestazioni per più di due anni è fisicamente impossibile. “Quagliarella bestemmiava in napoletano. Conte era davvero un mostro, ma anche un maestro nella tattica”.
Altro allenatore che Borriello ha incrociato è Zdenek Zeman, tecnico noto per le preparazioni estive da militare: “Ti massacrava, la notte non riuscivo a dormire per la stanchezza. Un segreto? Correre nel gruppo di Totti, perché chi mai avrebbe rimproverato il capitano”.