Calcio italiano in lutto: è morto un giocatore che ha fatto la storia della Serie A, arrivando a giocare anche nella nazionale azzurra.
Un altro triste addio nel calcio italiano, dopo il grande lutto dei giorni scorsi per la morte della leggenda Gigi Riva. Se n’è andato infatti un altro grande protagonista della Serie A, il cui decesso è stato annunciato proprio durante Inter-Juventus di domenica sera. Una morte che colpisce nuovamente il calcio italiano, il giorno successivo a quella dell’asso svedese Kurt Hamrin, che aveva giocato con le maglie di Juventus, Padova, Fiorentina, Milan e Napoli.
La Serie A piange Giacomo Losi, morto domenica sera a 88 anni ed ex leggenda della Roma. Nato il 10 settembre 1935 a Soncino, vicino Cremona, crebbe nella Cremonese ma divenne celebre per il suo lungo periodo con la maglia giallorossa, tra il 1954 e il 1969. Difensore dotato di grande anticipo, non venne mai espulso e subì una sola ammonizione in carriera, alla sua ultima partita da professionista. Soprattutto, divenne un mito per i tifosi giallorossi, che lo ribattezzarono “Core de Roma”.
Losi ha disputato 471 partite con la maglia della Roma, diventando il giocatore con più presenze nella storia della squadra, fino a che non è stato superato prima da Francesco Totti e poi da Daniele De Rossi. Fino al 2022, inoltre, era stato l’unico capitano giallorosso ad aver alzato al cielo una coppa europea, con la Coppa delle Fiere conquistata nel 1961. Non vinse mai lo scudetto, ma mise in bacheca due Coppe Italia, e arrivò a disputare anche 11 presenze con l’Italia, all’inizio degli anni Sessanta.
Noto e amato per la sua grande carriera da calciatore, Losi ha una storia molto particolare, che lo ha visto partecipare alla Resistenza quando era un ragazzino. A soli dieci anni, come da lui raccontato, consegnava le munizioni ai partigiani nel Cremonese. Era nato in una famiglia lombarda antifascista, con il padre che lavorava come facchino e la madre in filanda. Per questo motivo, era ricordato dagli storici come l’ultimo calciatore partigiano ancora vivente.
Poi arrivò il calcio, con la carriera che abbiamo raccontato, conclusa nel 1970 con la Tevere Roma. Giacomo Losi rimase nel settore come allenatore, guidando varie squadre tra 1970 e il 1986, comprese Avellino, Lecce, Salernitana, Bari, Piacenza e Juve Stabia. In seguito aprì una scuola calcio a Roma, il Nuova Valle Aurelia, affiliata al club giallorosso e che è stata la sua attività fino agli ultimi anni di vita, come testimonia un’intervista per il sito del ‘Corriere della Sera’ del 2018.
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