Il mondo del calcio è sotto choc per le parole di van Gaal, ex commissario tecnico dell’Olanda: confessione dolorosa.
Torna a far parlare di sé Louis van Gaal. E stavolta non per quell’incredibile talento eversivo dimostrato più volte nel corso della sua carriera, in particolar modo come allenatore di club come Ajax e Barcellona e di una Nazionale come l’Olanda, guidata anche durante gli ultimi Mondiali, quelli in Qatar del 2022. Da diversi anni l’attuale consulente del CdA dell’Ajax è infatti alle prese con la partita più importante della sua vita, quella contro un cancro alla prostata.
E parlando della sua malattia, si è lasciato andare in questi giorni a una confessione che ha lasciato sotto choc tutti gli appassionati di calcio. Il calcio è scuola di vita ma nessuna partita e nessuna competizione, neppure la più difficile, ostica, ardua, può prepararti alla lotta con un male così subdolo. Lo ha fatto capire apertamente lo stesso ex allenatore in un’intervista rilasciata al quotidiano AS. Una chiacchierata a cuore aperto in cui, come di consueto per un personaggio del genere, le frasi fatte sono state davvero poche.
“Vengo da una famiglia numerosa. Mio padre è morto quando avevo 11 anni, la mia prima moglie se n’è andata a 39 anni, tutti i miei fratelli lo hanno fatto troppo presto. Sono abituato alla morte“, ha dichiarato, senza troppi giri di parole, van Gaal, lasciando a bocca aperta tutti i suoi fan: “Fa parte della vita, siamo in grado di affrontarla“. Anche per questo motivo, quando gli è stato diagnosticato il cancro, non si è abbattuto, ma ha reagito continuando a fare ciò che più ha amato nella sua vita: pensare al calcio.
Van Gaal e la lotta con la malattia: la confessione dell’ex allenatore è commovente
Alle prese con una battaglia lunga e durissima, tra radiazioni, iniezioni, operazioni e molto altro, negli ultimi tre anni la vita di Van Gaal è cambiata. Eppure, nonostante questo, nel 2022 è riuscito a sedersi in panchina, a guidare la Nazionale in Qatar, in quella che potrebbe essere l’ultima grande avventura da allenatore della sua carriera.
D’altronde, van Gaal ha ricevuto la diagnosi del tumore circa un anno prima dei Mondiali, ma non ha voluto rivelarlo a nessuno per molto tempo, tenendo all’oscuro anche gli stessi calciatori. “L’ho nascosto a tutti, per quanto ho potuto“, spiega l’ex Ajax, aggiungendo: “Nel pomeriggio loro riposavano e io ne approfittavo per dormire. Andavo a curarmi di notte, quando nessuno poteva vedermi“.
Pur di portare avanti quell’avventura, di godersela fino in fondo, van Gaal è stato disposto a enormi sacrifici. E d’altronde, quando gli è arrivata la chiamata dell’Olanda, era già malato, ma sentiva di non potersi tirare indietro: “Non credo che accettare l’incarico sia stato un atto di coraggio. Mi sono consultato con il mio team e loro mi hanno dato sostegno. Gli sono grato, come lo sono alla Federazione“. Parole che mettono in mostra il lato migliore del carattere di Louis van Gaal. Un grande personaggio, di quelli che nel calcio attuale sembrano sempre più una rarità.