Arriva la notizia clamorosa, ormai è ufficiale, si ritira in modo definitivo il famoso sportivo, in questo momento i tifosi italiani sono sorpresi…
Gli appassionati di ciclismo lo hanno apprezzato sulle strade italiane e non solo, ma all’età di 30 anni ha deciso di dire basta ed abbandonare così l’attività agonistica per dedicarsi ad altro.
Stiamo parlando di Davide Martinelli, corridore dell’Astana e da 7 anni professionista. Era il 2016 quando venne ingaggiato dalla Quick Step, dopo essere stato una promessa a livello giovanile, tanto da essere più volte convocato dalla Nazionale italiana.
Aveva infatti preso parte ad alcune rassegne iridate da juniores prima e da Under 23 in seguito, rappresentando i colori azzurri nelle prove in linea ed a cronometro, viste le sue qualità da passista.
Ufficiale, si ritira: addio nello sport italiano
La passione per il ciclismo è stata trasmessa dal padre Giuseppe Martinelli, corridore di livello negli anni ’70 ed ’80, poi diventato tra i direttori sportivi di maggiore successo, dirigendo la Mercatone Uno nel periodo di massimo splendore dell’indimenticato Marco Pantani.
Negli ultimi tempi, padre e figlio si sono ritrovati nei rispettivi ruoli all’Astana, dove il corridore bresciano non ha però ottenuto risultati di rilievo, mentre nelle sue prime stagioni da professionista aveva colto successi al Giro di Polonia ed in quello della Provenza nel 2016, invece nel 2018 si era aggiudicato la classifica finale della Hammer Series.
In queste ore è arrivato il suo annuncio di ritirarsi dall’attività agonistica, le sue parole sono avvenute tramite un lungo post sui social, ecco alcuni passaggi chiave: “Nella vita tutto ha un inizio ed una fine, ho corso oltre mille gare e percorso più di mezzo milione di chilometri, dando sempre il massimo“.
Ha poi proseguito Davide Martinelli con un bilancio di quanto accaduto e con delle dediche speciali: “Oggi smetto con tante soddisfazioni, qualche vittoria e la gioia di aver partecipato alle cinque corse monumento ed aver preso parte e terminato il Giro d’Italia. Decidere di smettere è la cosa migliore, ringrazio chi mi è stato vicino, ogni singola persona capace di darmi sostegno o conforto nei miei confronti. Si chiude un capitolo della mia vita, le gare ciclistiche non sono le uniche cose importanti“.