Spettacolare colpo di Edoardo Molinari al Barclays Singapore Open in corso: alla buca 17 ha imbucato in un sol colpo il par 3 da 169 metri. Insomma una hole in one in piena regola per l’italiano che poi ha chiuso il primo giro con un parziale di -1 sotto il par (valevole per la 19esima posizione) proprio grazie all’eagle della penultima fatica. Le sue prime parole: “Avevo capito da subito di aver effettuato un ottimo tiro, ma non vedevo bene il green e non credevo certo di imbucare direttamente, invece ho visto la gente urlare e applaudire e ho capito subito“. Una grande soddisfazione che capita poche volte nella carriera di un professionista.
La hole in one nel golf è un’impresa che può valere davvero una vita: magari non varrà un premio (non sempre c’è una automobile di lusso o sportiva in regalo) e magari non sempre varrà la vittoria del torneo stesso, ma la soddisfazione di effettuare un tiro perfetto, che rotola più o meno disciplinatamente dritto in buca è una rarità. Edoardo Molinari si unisce al club durante il primo round del Barclays Singapore Open ottenendo la buca in uno alla hole 17, un par 3 di 169 metri. Ha poi chiuso il primo giro al 19° posto con -1.
Edoardo aveva già stupito tutti durante la sessione di allenamento e di avvicinamento al campo quando alla buca 4 ha imbucato col secondo colpo un par 5 mettendo a segno un altrettanto raro Albatross ossia un -3 su una singola buca. “Ero insieme a Francesco e stavo provando un ibrido, dopo che la pallina è entrata in buca ci siamo messi a ridere e abbiamo convenuto che fosse il caso di mettere il bastone in sacca“. L’impresa di ieri è avvenuta poco prima del maltempo che ha causato il blocco del primo giro. A proposito di hole in one, date un’occhiata al video qui sotto di qualche tempo fa:
Jason Hargett aveva infatti imbucato la pallina della sua vita. Con un tiro da 137 metri sul percorso del Red Ledges Golf Resort di Herber City in Utah si è portato a casa il milione di dollari in palio a chi riusciva nell’impresa della hole in one. Per fare un paragone, in nove mesi del 2009 appunto, Tiger Woods ha dovuto completare 1.044 buche (senza nemmeno una hole in one) per guadagnare quasi 10 milioni di dollari, mentre al buon 35enne Jason ne è bastato uno per vincere un assegno tondo tondo a seri zeri. L’impresa era a corollario del torneo benefico Mark Eaton Celebrity Golf Classic organizzato dall’ex giocatore di basket a promozione della raccolta fondi per la ricerca sul diabete. I sei migliori giocatori del torneo avevano una chance di imbucare in un colpo e Jason c’è riuscito con un colpo con un ferro nove. E pensare che non doveva nemmeno partecipare alla competizione, poi era stato “costretto” dal fratello… Ma qualche soldo per la ricerca è rimasto o è andato tutto a Jason?
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