Torna in discussione, dopo l’ultimo Derby, la posizione di José Mourinho: se a fine anno sarà addio spunta una clamorosa pista.
In casa giallorossa l’ultima stracittadina ha lasciato strascichi pesanti. Come se non bastasse l’ennesimo Derby in cui Sarri ha oggettivamente imbrigliato José Mourinho – la Roma non segna contro la Lazio da quattro gare consecutive – c’è da fare i conti con la prematura eliminazione dalla Coppa Italia, uno degli obiettivi del club capitolino.
La non lusinghiera posizione di classifica in campionato, con la squadra guidata dallo Special One che arranca all’ottavo posto a meno 4 dalla zona Champions e con soli 28 punti conquistati nel girone d’andata, non migliora il giudizio sulla stagione giallorossa.
Anche il cammino in Europa League, dove la Roma si è sì qualificata come seconda, ma in un girone ampiamente alla portata, ha fatto storcere la bocca alla famiglia Friedkin. La quale tace a proposito della possibile permanenza del tecnico lusitano sulla panchina del club nei prossimi anni, nonostante Mourinho si sia dichiarato assolutamente voglioso di restare.
La piazza, nemmeno a dirlo, si è da tempo schierata col tecnico portoghese, assurto ad idolo incontrastato dai tifosi e sempre dipinto come soluzione, mai come problema. La proprietà però, non sembra esattamente in linea col pensiero della stragrande maggioranza dell’appassionato pubblico romanista. I Friedkin potrebbero allontanare il lusitano a fine stagione, sostituendolo con un personaggio che non ha bisogno di troppe presentazioni. E che è amato addirittura più dello stesso Mourinho.
De Rossi per Mourinho, ecco il colpo di teatro dei Friedkin
616 gare ufficiali in maglia giallorossa – quella del suo cuore, quella per cui ha tifato sin da bambino – non raccontano che parzialmente il legame di Daniele De Rossi con la Roma. Un amore viscerale, ricambiato dai tifosi, che lo ha portato a lottare, sudare e piangere per onorare nel migliore dei modi una casacca che è una sorta di seconda pelle.
L’ex centrocampista della Nazionale ha iniziato ufficialmente la sua carriera di allenatore nell’ottobre del 2022, quando ha accettato di sostituire in corsa Roberto Venturato sulla panchina della Spal, in Serie B. L’amico Joe Tacopina, patron degli estensi, gli ha affidato la guida della squadra con entusiasmo, ma l’esperienza è stata deludente.
Dopo 4 mesi, e 17 gare ufficiali in cui DDR aveva raccolto solo 3 vittorie, il romano è stato esonerato. Per la cronaca, la Spal non ha potuto comunque evitare, nei mesi successivi una dolorosa retrocessione in C di cui, opinione comune, l’ex giocatore è solo parzialmente responsabile.
Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport il giornalista Alessandro Vocalelli, un veterano della stampa romana, ha lanciato la provocazione De Rossi in caso di addio di Mourinho. Un’ipotesi certamente romantica ma, a conti fatti, assai poco peregrina. Soprattutto dal punto di vista ambientale. Il 40enne di Ostia potrebbe essere forse l’unico a risollevare l’entusiasmo dei tifosi qualora il loro adorato Special One dovesse salutare la città.
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