Federer, in un podcast la rivelazione che ha lasciato tutti di stucco. Anche la Osaka è rimasta senza parole.
Alzi la mano chi non sente la sua mancanza. Perché, diciamoci la verità, il circuito senza di lui è molto meno vivace di quanto non lo sia stato in passato. Nick Kyrgios contribuiva, in effetti, ad animarlo un bel po’, con le sue sfuriate e le sue lagne, con i lanci di racchetta e le liti con il pubblico. Fortuna che ci sono Andrey Rublev e Daniil Medvedev, a garantire quella quota di “follia” in precedenza assicurata dal tennista aussie.
Il nativo di Canberra tornerà, assicura, solo che non si sa quando. Gli infortuni subiti hanno messo a dura prova la sua carriera, ma l’ex fidanzato di Ajla Tomljanovic non crede che sia ora di appendere la racchetta al chiodo. Per il momento si limita a spassarsela come commentatore e a seguire gli eventi che contano da dietro le quinte, anziché dai campi, come ha sempre fatto da quando è approdato nel circuito maggiore. E a godersi i risultati, certamente strabilianti, collezionati nei momenti clou della sua incredibile carriera.
Non tutti sanno, ad esempio, che il 28enne fa parte di una ristrettissima cerchia di giocatori che annovera, oltre a lui, campioni indimenticabili del calibro di Stan Wawrinka, Andy Murray, Juan Martin Del Potro e Lleyton Hewitt. L’accesso a questo club così esclusivo è consentito solo ed esclusivamente a coloro i quali hanno esordito nel circuito maggiore vincendo contro delle leggende. Un successo che, evidentemente, non riesce a spiegarsi neppure lui.
Kyrgios vuota il sacco su Federer
Il bad boy australiano ne ha parlato proprio qualche giorno fa, nell’ambito del podcast Good Trouble with Nick Kyrgios. Insieme a lui c’era la ex numero 1 del mondo Naomi Osaka, che se l’è spassata di gusto quando il suo collega ha fatto riferimento ai Big Three.
“Non credo che Federer, Nadal o Djokovic abbiano mai pensato di perdere contro di me – queste le parole di Nick in riferimento alle vittorie collezionate contro i 3 leggendari campioni dell’Atp – Penso che si guardino indietro e si chiedano: “Come diavolo abbiamo fatto a perdere contro di lui?”“.
Il tennista di Canberra si è poi rimproverato di non aver dato tutto se stesso al gioco del tennis. Ma questa è un’altra storia. La storia di un campione irriverente e sfrontato, che non ha mai temuto nessuno e che, potenzialmente, avrebbe potuto battere chiunque. E che, chissà, magari potrà farlo ancora, in futuro.