Non ha vinto il torneo di Montecarlo, ma Jannik Sinner è sempre protagonista e la dimostrazione che la sua presenza dà prestigio al tennis lo mostra un fatto incredibile.
Tra le passerelle più ambite in assoluto del tennis vi è il Roquebrune Tennis Club di Montecarlo. Lo scenario che accoglie partecipanti e appassionati per il Master 1000 sulla terra rossa. Quest’anno il trofeo l’ha ri-portato a casa il greco Stefanos Tsitsipas, il quale ha battuto in finale Casper Ruud con un netto 6-1, 6-4. Prima di arrivare a disputare l’ultima gara in calendario, il campione ha vinto contro l’uomo più ammirato del momento, l’italiano Jannik Sinner.
Una gara contraddistinta da acciacchi fisici ma soprattutto da polemiche arbitrali, che hanno aumentato l’amaro in bocca per l’uscita anzitempo dalla kermesse del numero 2 al mondo. Sinner ha però preferito non alimentare polemiche circa la palla out non ravvisata dal giudice di gara, che sarebbe costata un doppio fallo a Tsitsipas e quindi il punto che avrebbe portato la gara sul 4-1 in favore dell’altoatesino.
Jannik Sinner ha commentato semplicemente: “Tutti possono sbagliare. Ho avuto dei crampi per il nervosismo, ma bisogna accettare il verdetto del campo. Questa partita è già il passato”. Tuttavia, sarà durato ancora di più lo sconforto per alcuni tifosi al seguito del campione italiano. Ciò anche per la follia investita per apprezzare da vicino il match disputato dal recente vincitore degli Australian Open.
I Carota Boys – noto e folto fun club di Jannik Sinner – sono stati accompagnati da tanti tifosi del Principato di Monaco, che parteggiavano per l’italiano. Tanti altri sostenitori sono arrivati dalla Costa Azzurra. Questi ogni mattina hanno fatto avanti e indietro in treno per non perdersi nemmeno un istante delle partite disputate dall’altoatesino.
Il piano era il seguente: pernottare a Ventimiglia o Mentone in hotel più economici, poi il trenino dal prezzo di 2 euro a corsa e l’arrivo nel Principato. D’altronde, bisognava risparmiare per poter investire la maggior parte delle risorse negli esosi biglietti per la partita. Basti pensare, infatti, che un abbonamento settimanale per il campo Ranieri III valeva 1.500 euro, mentre un giornaliero per un posto in loggione 120 euro con i bagarini pronti a far lievitare le cifre.
Singolare la storia di due signori ultrasessantenni di Varese, che hanno acquistato i tagliandi per 490 euro, motivando così l’ingente spesa: “Abbiamo 65 anni, non vediamo un tennista italiano primeggiare dai tempi di Panatta. Si vive una volta sola”. Dei ragazzi, invece, sono riusciti soltanto a godere dell’allenamento mentre un imprenditore bolognese ha raccontato di aver fatto incetta di partite di Sinenr, viaggiando sia per la Coppa Davis che per gli Australian Open: “Organizzo le ferie in base ai suoi impegni”. È proprio Sinner-mania.
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