Formula 1 sotto shock, arriva la polizia nel box

La scena vista in Olanda è sicuramente inedita per la Formula 1. La scuderia ha avuto una visita della polizia durante il weekend di gara. Ecco cosa è successo.

Il Gran Premio dei Paesi Bassi ha confermato il grande passo in avanti della McLaren degli ultimi mesi. La scuderia inglese, infatti, ha portato in pista una vettura molto veloce e ha dimostrato di poter battere ancora una volta la Red Bull. Dopo aver iniziato la gara in pole position, Lando Norris è stato beffato al via da Max Verstappen, ma dopo alcuni giri ha riconquistato la testa della corsa.

Formula 1: visita della polizia nei box
La polizia ad un gran premio di Formula 1 (tshot.it)

E, da quel momento, non ha più mollato il primo posto, collezionando una serie importante di giri veloci. Il margine del pilota olandese della Red Bull è ancora confortante perché sarà difficile recuperare settanta punti in nove gare, ma il mondiale costruttori è sicuramente molto aperto. La McLaren è a soli trenta punti dalla scuderia austriaca e punta al sorpasso entro le prossime quattro gare.

Sarebbe un risultato incredibile per loro, soprattutto dopo il dominio Red Bull degli ultimi anni. A proposito di vicende incredibili, nel corso del weekend olandese è stata segnalata la presenza della polizia nel box di una delle scuderie. Ecco tutti i dettagli di questa storia.

Formula 1: Haas, perché la polizia è entrata nel box in Olanda

La stagione della Haas è stata molto deludente, almeno fino a questo momento. La scuderia statunitense, motorizzata Ferrari, ha sempre lottato per gli ultimi posti in classifica e non è mai riuscita a portare a casa risultati di prestigio nel 2024. Come se non bastasse, in Olanda è arrivata anche la polizia all’interno del box. Le forze dell’ordine sono entrate nel circuito di Zandvoort e hanno notificato alla Haas una denuncia da parte dell’ex sponsor Uralkali.

Formula 1: la polizia nei box Haas
È un momento delicato per la Haas in Formula 1. Foto: Ansa (tshot.it)

Si tratta dell’azienda di proprietà di Dmitry Mazepin, il padre di Nikita, ex pilota della Haas. Uralkali accusa Haas di non aver pagato totalmente la sponsorizzazione fornita prima di licenziare Nikita dopo l’invasione russa in Ucraina. Gli agenti hanno occupato il box della Haas con l’intenzione di sequestrare i beni della scuderia americana, poiché la denuncia prevede il pagamento di otto milioni di euro. Si tratta di un residuo di una sponsorizzazione da dodici milioni di euro.

Come riportato da Motorsport.com, la denuncia è arrivata ad un tribunale olandese e la Haas ha deciso di pagare gli otto milioni di euro per evitare il pignoramento dei propri beni. Qualora non avesse pagato, non avrebbe potuto partecipare al Gran Premio di Monza. Il team ha parlato attraverso un comunicato ed ha annunciato di voler pagare lo sponsor russo, in modo da risolvere la questione giudiziaria senza ulteriori problemi. Secondo Uralkali, sarebbero già passati più di due mesi dalla scadenza dei termini previsti dall’accordo.

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