Jannik Sinner deve incassare un duro colpo e rivedere alcuni giudizi: l’annuncio è stato piuttosto chiaro e fa riflettere i tifosi.
Il tennista azzurro si è dovuto inchinare nella semifinale di Indian Wells ad un grande Carlos Alcaraz, cedendo in tre set. In palio oltre all’accesso nella finale del torneo californiano c’era anche la seconda posizione nel ranking.
Semplicemente ingiocabile Carlos Alcaraz nel torneo californiano di Indian Wells. Il tennista spagnolo ha lasciato le briciole agli avversari e si è confermato campione nel primo Master 1000 in calendario. Troppo forte per Sinner, anni luce davanti a Medvedev. L’allievo di Juan Carlos Ferrero ha pescato la settimana perfetta, mettendo tutti in riga e consolidando la seconda posizione del ranking ATP. Le disavventure di Novak Djokovic potrebbero riportarlo presto sul tetto del mondo, come già fatto lo scorso anno.
L’attesa per vedere il duello con il nostro Jannik era altissima e la partita di certo non ha deluso. Il punteggio di 1-6, 6-3, 6-2, lascia comunque intendere che c’è stata bagarre e non da poco. Il classe 2003 ha avuto la meglio alla distanza, sfruttando anche qualche problemino fisico dell’azzurro e palesando uno strapotere atletico che aveva perso negli ultimi mesi. Alcaraz è tornato al top dopo i balbettamenti di inizio stagione, causa infortunio alla caviglia e quando si sente al meglio è pressoché imbattibile. Medvedev non è riuscito a strappargli nemmeno un set nella finalissima, inchinandosi per 7-6, 6-1 e aprendo le porte al secondo successo consecutivo a Indian Wells del murciano.
Alcaraz meglio di Sinner: il giudizio netto della stampa spagnola
La stampa spagnola non ha atteso nemmeno la fine del torneo per consacrare Alcaraz come il miglior tennista in circolazione e si è scatenata dopo la vittoria contro Sinner. Su Marca hanno espresso un giudizio piuttosto chiaro: “Alcaraz è il migliore al mondo. Lo ha dimostrato nella semifinale del Masters 1000 di Indian Wells, ponendo fine all’imbattibilità di Sinner, che non perdeva da 19 incontri”.
In effetti quando è al top il giocatore iberico sembra avere qualcosa più di tutti gli altri, compreso Jannik. Varietà di gioco spaventosa, tenuta atletica da urlo e tocco sopraffino anche a rete. Fare un punto diventa complesso come con il miglior Nadal e questo scoraggia anche mentalmente gli avversari. La sensazione è che tra questi due magnifici giocatori vedremo ancora tantissimi duelli e anche molto equilibrati. Al momento l’head to head parla di un 4-4, in perfetto equilibrio. A Miami la rivincita?