Il campione serbo, alle prese col recupero dall’operazione al menisco, fa i conti con la sentenza del collega: Alcaraz e Sinner se la ridono.
Si fa un gran parlare, a dire il vero da parecchi anni, di chi dovrebbe prendere il posto di colossi come Novak Djokovic, Roger Federer e Rafa Nadal nell’Olimpo del tennis mondiale. Tra gli addetti ai lavori – parliamo di diversi anni fa – regnava la convinzione che la generazione degli Zverev, degli Tsitsipas, dei Medvedev e di altri che si erano affacciati alla ribalta della scena qualche anno fa, avrebbe soppiantato i Big Three e il loro ‘cannibalismo’ nel circuito ATP. Mai previsione fu più sbagliata.
Certamente negli ultimi anni – parliamo, per comodità nel discorso, di tutto ciò che accadde fino al ritiro del campione svizzero, nel settembre del 2022 – i tennisti sopracitati hanno rappresentato dei degni rivali della leggendaria triade, ma senza in alcun modo scalfire il loro dominio. Basti pensare che tra il tedesco, il greco e il russo, solo quest’ultimo è finora riuscito a vincere una prova del Grande Slam. Era il 2021, erano quegli Us Open che il nativo di Mosca conquistò in finale contro Novak Djokovic impedendo al serbo di completare il Grande Slam nell’anno solare.
Sempre a proposito del fuoriclasse serbo, questo è rimasto ora sostanzialmente l’unico superstite del triumvirato più vincente dell’intera storia del gioco. Con 3 trionfi su 4 competizioni Slam nel 2023, il nativo di Belgrado ha fatto la voce grossa anche lo scorso anno. Ora però, la musica sembra davvero cambiata. E questo grazie ai due nuovi fenomeni generazionali dell’epoca moderna. E del futuro.
“Sono già forti come quei tre”: Pouille scatena il dibattito
Stiamo ovviamente parlando di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, rispettivamente numero uno e due del ranking ATP nonché vincitori dei primi due Major in questo 2024. Un anno che finora, tanto per dire, vede il campione serbo ancora a secco di titoli.
L’italiano e lo spagnolo, che già hanno battuto Djokovic in appuntamenti importanti (Jannik nella semifinale di Melbourne, Carlitos addirittura nella finale di Wimbledon dello scorso anno) sono destinati a raccogliere l’eredità dei loro predecessori. Ne sono convinti gli appassionati di tennis di tutto il mondo e lo dice con fermezza anche Lucas Pouille, 30enne tennista francese, ex Top Ten, che ha rilasciato un’interessante intervista a ‘Tennis Actu‘.
“A livello di tennis credo che loro due siano già forti quanto quei tre. La domanda è se riusciranno ad avere la consistenza dei Big Three, o dei Big Four. Avranno la costanza per giocare ad alti livelli settimana dopo settimana? Solo il futuro ce lo dirà“, ha esordito il transalpino. “Ad Alcaraz mancano solo gli Australian Open per avere il Career Grand Slam, poi li avrà vinti tutti e quattro. E ha solo 21 anni. Oggi lui e Sinner sono dello stesso calibro dei quattro migliori – Pouille include nel discorso anche Andy Murray, ndr – che abbiamo avuto negli ultimi anni“, ha concluso.