Ogni golfista può imbattersi in varie situazioni di gioco che dipendono dal punto in cui è posizionata la pallina. Ecco le differenze fondamentali
Come tutti gli sport, anche il Golf ha una terminologia propria che distingue colpi e varie fasi di gioco. Un vocabolario ormai codificato negli anni e che ha seguito l’evoluzione ultracentenaria della disciplina.
Abbiamo già scritto di legni e ferri a distinguere i vari tipi di mazze utilizzate nei colpi oppure del Caddie ovvero di colui che accompagna il golfista lungo il percorso, trasportandone l’attrezzature e consigliandolo anche sulle strategie da attuare. Non è certo finita qui. La terminologia golfistica è alquanto ricca e una parte di essa riguarda specificatamente anche le varie parti del campo di gioco.
Anche i meno esperti di questo sport sanno che il percorso in ogni buca comincia da un colpo iniziale, il cosiddetto tee shot. Da lì comincia l’avvicinamento della pallina verso la buca. Pallina che, nella successione dei colpi, può posizionarsi in varie zone del campo, ognuna delle quali ha un nome specificato in base al taglio di erba in cui ci si imbatte.
Se la palla scagliata con il tee shot finisce in una zona di campo con l’erba rasata accuratamente, possiamo dire che il colpo è finito nel Fairway. Letteralmente, questo termine vuol dire “via leale”. Traslando il significato nel golf significa la “via migliore” ovvero quella parte del campo dove il giocatore può colpire nuovamente la palla in una zona favorevole senza ostacoli intorno.
Sia dal tee shot che dal fairway, la pallina può finire in una parte del percorso con l’erba alta e non curata, dove spesso si posizionano anche gli spettatori. In questo caso, la pallina è planata nel Rough, una zona dalla quale, generalmente, è difficile colpire con efficace in quanto l’erba alta, nonché secca e dura, impedisce alla mazza di imprimere la giusta potenza. Pallina che può dunque assumere traiettorie anomale con l’obiettivo prevalente di riportarla in fairway.
Tra possibili ostacoli d’acqua e bunker (ovvero i piccoli crateri sabbiosi), la pallina finalmente giungerà sul Green. Il “Verde” essenzialmente indica la parte del campo più rasata in assoluto in prossimità dell’asta. Qui, la pallina viene colpita con un’apposita mazza (il putter) per farla rotolare in buca. Il Green – va specificato – non ha una superficie uniforme ma presenza pendenze che non si riescono a cogliere dalla tv. Sta al golfista individuarle al meglio per indirizzare poi al meglio la traiettoria del colpo finale.
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