Golf, delusione per Donald Trump: dopo i vandali un’altra mazzata

Grande delusione per Donald Trump nel mondo del golf: il presidente degli Stati Uniti d’America si era già ritrovato il suo campo vandalizzato, ma è arrivata un’altra batosta

Donald Trump è un grandissimo appassionato di golf. La sua posizione istituzionale, ovviamente, non gli permette di avere molto tempo libero. Ma quando può farlo, si rilassa sui campi per fare qualche partita. Alcuni sono di sua proprietà e sono sparsi in giro per il mondo, uno di questi si trova in Scozia e si chiama Turnberry. Il campo era stato danneggiato da atti vandalici qualche settimana fa, la polizia ha arrestato i colpevoli.

Trump pensieroso
Golf, delusione per Donald Trump: dopo i vandali un’altra mazzata (ANSA) tshot.it

Ma le novità riguardo Turnberry non riguardano solo le notizie di cronaca. Perché si era parlato di far ospitare l’Open Championship proprio sul campo da golf di Donald Trump. Tuttavia, è arrivata la mazzata per il presidente degli USA. Turnberry non ospiterà l’Open nel prossimo futuro, perché non è commercialmente sostenibile.

La tenuta nell’Ayrshire si estende per oltre 13 km e 800 acri, ma il presidente esecutivo del R&A, che governa il golf, ha affermato che sarebbe stato complicato dal punto di vista logistico. Mentre Mark Darbon, a Sky News, ha dichiarato che è una sede ‘impegnativa’, negando che ci siano degli eventi in piano.

Donald Trump, il campo di Turnberry non ospiterà l’Open Championship

Nel 2014, Donald Trump ha acquistato il campo e da allora suo figlio Eric spinge affinché Turnberry ospiti il suo primo Open Championship. Queste le parole di Darbon riportate da ‘politico.eu’: “L’area in cui c’è un po’ di sfida è quella logistica e commerciale. L’ultima volta che siamo stati a Turnberry nel 2009, c’erano 120 mila persone”.

Trump pensieroso
Golf, delusione per Donald Trump: dopo i vandali un’altra mazzata (ANSA) tshot.it

L’Open Championship è il più antico torneo di golf, uno dei più importanti insieme al Masters, al PGA Championship e allo US Open. Darbon ha proseguito digendo: “Un Open moderno può ospitare più di 250 mila persone, quindi abbiamo bisogno di infrastrutture stradali e ferroviarie per portare lì la nostra base di fan. Abbiamo bisogno di sistemazioni alberghiere per i 60 mila pernottamenti per organizzare il nostro campionato. In quella sede è impegnativo”.

La posizione di Trump, inoltre, potrebbe mettere in ombra il torneo. Darbon ha detto: “Dobbiamo essere certi che l’attenzione sarà focalizzata sullo sport e dobbiamo assicurarci che la sede sia adatta alle nostre esigenze”. Potrebbe essere quindi che il torneo venga oscurato dalla grossa risonanza mediatica del presidente degli USA.

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