Arriva un annuncio tanto atteso nel mondo del golf, che fa saltare di gioia Graeme McDowell in vista del futuro, e anche tutti gli appassionati: i dettagli
Il golf sta attraversando un periodo molto particolare, che potrebbe sbloccarsi nel corso delle prossime settimane grazie a Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti d’America è un grande appassionato di golf, infatti si diletta spesso su uno dei campi di sua proprietà per giocare. Una delle ultime partite è stata con Tiger Woods, i due hanno avuto anche l’occasione per parlare della riunificazione nel golf.
PGA Tour e LIV Golf si sono fatti la guerra dall’istituzione del circuito finanziato dal fondo saudita PIF, poi hanno annunciato la fine delle ostilità con l’inizio delle trattative, mai decollate. Ma è arrivata la svolta dopo l’elezione di Trump, che vuole riunire il golf e permettere ai grandi campioni di competere negli stessi tornei.
Così facendo, permetterebbe al golf di fare un nuovo passo in avanti verso la grande svolta che significherebbe anche incassare più soldi dai diritti tv. In tanti si sono detti entusiasti, tra cui Graeme McDowell, vincitore nel 2010 dello US Open e per ben tre volte della Ryder Cup.
Golf, la soddisfazione di McDowell per l’accordo PGA Tour-LIV
Graeme McDowell, golfista professionista del LIV, ha parlato ai microfoni della BBC Sport NI: “Sono davvero entusiasta del fatto che si stia lavorando per cercare di riparare i danni fatti e riunire più spesso i migliori giocatori del mondo. Questa è la vera chiave, per i tifosi, per gli sponsor e per la TV: avere i migliori giocatori del mondo che si riuniscono più spesso è qualcosa che tutti noi vogliamo. Cosa significhi e a cosa assomigli è qualcosa che non sappiamo, ma penso che tutti siano molto ottimisti e che il futuro del golf sia luminoso”.
McDowell ha parlato anche dell’Open, per il quale proverà a qualificarsi già nell’International Series Macau dell’Asian Tour a marzo: “Per me è estremamente importante qualificarmi, mi aspettano sei mesi impegnativi, ma i campionati maggiori restano gli eventi più importanti al mondo. Ho fatto tutto il possibile negli ultimi tre o quattro anni per qualificarmi per l’Open e l’US Open attraverso percorsi diversi e, con l’Open che quest’anno si terrà a Portrush, l’intensità per me sarà un po’ più alta”. Insomma, non resta che attendere per capire i prossimi sviluppi.