Vittoria a sorpresa di Russel Henley (64 68 68 72, -8) nell’Honda Classic 2014 che si è giocato sul campo del PGA National a Palm Beach Gardens in Florida. parte. Il 25enne originario della Georgia ha battuto allo spareggio Ryan Palmer (68 66 69 69), il nordirlandese Rory McIlroy (63 66 69 74) che qui aveva vinto nel 2012 e lo scozzese Russell Knox (70 63 68 71) con i quali aveva chiuso alla pari le buche regolamentari. Grande prestazione finale di Matteo Manassero che ha terminato a 276 colpi (67 71 71 67,-4) ossia al 12° posto con un ottimo rimontone finale mentre si è dovuto ritirare per problemi fisici (schiena) Tiger Woods, dopo 13 buche nel quarto giro. Quinto Billy Hurley III con 273 (-7), sesti con 274 (-6) Will MacKenzie e il canadese David Hearn e ottavo con 275 (-5) lo spagnolo Sergio Garcia, insieme all’inglese Luke Donald, lo svedese David Lingmerth e all’australiano Stuart Appleby.
Rory McIlroy è il nuovo numero uno dopo la vittoria all’Honda Classic
Rory McIlroy, a 11 anni, desiderava diventare il miglior giocatore al mondo del golf. Esattamente undici anni dopo, come una seconda vita in un respiro, il nordirlandese ha imbucato un corto putt sulla 18 del Palm Beach Gardens per laurearsi numero uno al mondo grazie alla vittoria dell’Honda Classic. Una rincorsa lunga dodici mesi verso la vetta della classifica mondiale che gli ha permesso di andare a spodestare un Luke Donald in calo di forma. Per Rory, un percorso in 268 colpi (66 67 66 69) due meno di un fenomenale Tiger Woods (270 – 71 68 69 62) autore di uno straordinario ultimo giro.
Onore dunque a Rory McIlroy che settimana scorsa è uscito sconfitto solo da Hunter Mahan all’Accenture Match Play Championship, ma che ha posticipato di soli sette giorni la conquista della sua prima leadership mondiale. Luke Donald cede dopo un lungo interregno e attualmente, con la forma fisica del nordirlandese, ci sono tutti i presupposti per un regno a lungo termine. Rory ha completato un ultimo giro pulito con 69, tutti par e un solo birdie, dimostrando di saper reggere ottimamente la pressione, come dimostrato dai sette up-and-down recuperando da condizioni non facili e imbucando con un solo colpo da distanze non così “date”. Complimenti a Tiger Woods che è uscito da questo torneo con una prestazione straripante, solidità con tutti i bastoni e una grande cattiveria come non si vedeva da tempo, forse dalla vittoria contro Francesco Molinari alla passata Ryder Cup.
Applausi anche per la prima delle sorprese di questo Honda Classic ossia il 43enne Tom Gillis che termina a parimerito con Tiger Woods la migliore gara della propria carriera. Molto bene – nonostante un 77 finale – per il 22enne Harris English che ha girato con McIrloy e Gillis nelle ultime 18 buche e per Keegan Bradley, che si è fatto conoscere per la routine molto particolare. Parliamo anche di golf femminile, con un po’ di rammarico per la prestazione della nostra Diana Luna che è arrivata a un soffio dall’impresa al Mission Hills Ladies World Championship 2012. Era prima al termine della 17 ma l’emozione ha giocato un brutto scherzo e il par 4 della 18 è stato completato con un triplo bogey che è costato alla romana la classifica individuale e all’Italia il podio (giocava con Giulia Sergas). Ha vinto la Cina A con 415 colpi (134 136 145, -17).
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