Qualche giorno fa ho descritto le caratteristiche negative, atteggiamenti o comportamenti che un Maestro di Golf non dovrebbe mai mostrare. Ovviamente esiste anche il rovescio della medaglia, fatto di personaggi o modi di fare che non hanno nulla a che vedere con quello che tutti noi Maestri di Golf vorremmo: l’allievo perfetto.
Gli esempi sono presi da aneddoti raccontati tra maestri e dalla mia personale esperienza. Per comodità farò finta che il soggetto sia sempre un maschio, ma ovviamente in tutte le definizioni esiste una versione al femminile.
Gli allievi che un Maestro di Golf NON vorrebbe avere:
- 1) Il campione incompreso: si sente talmente forte che non è aperto ai suggerimenti del maestro e crede già di fare tutto perfettamente… ma quindi che c’è venuto a fare a lezione?
- 2) Il ritardatario: non c’è verso, a qualunque ora sia fissata la lezione ed in qualunque giorno arriva sempre in ritardo, facendo saltare i piani orari del maestro.
- 3) Il lettore: “ho letto un articolo su una rivista e quindi ho cambiato sia il backswing che il downswing ed ora non capisco come mai non prendo più la palla“. Vanno bene i suggerimenti letti online o sui magazine, meglio comunque quelli letti qui su Tshot o su WebGolf, ma tutto è comunque e sempre prendere, provare e vedere se si adatta alla propria situazione, prima di fare drastici cambiamenti e buttare al vento il lavoro fatto in mesi con il proprio maestro.
- 4) Lo sfortunato: tutti i guai del suo gioco sono di fatto legati alla semplice sfiga… all’impatto con la palla. Un sano spirito di autocritica invece è il primo passo per capire di aver bisogno di aiuto e di dover apportare delle modifiche allo swing.
- 5) Lo snob: appena arrivato al campo pratica per la prima lezione si dice attratto dal gioco del golf in se ma dice anche di essere un po’ spaventato dall’ambiente troppo da fighetti, troppo snob… diamogli tempo qualche mese e sarà il preciso stereotipo del golfista snob italiano che tanto odiava prima.
- 6) Il tecnico: sa tutto dello swing, ogni singolo passaggio, definizione o teoria mai scritta, pensata o pubblicata da quando esiste il golf sino ad oggi. Anzi ha anche apportato personalmente delle modifiche fino a sviluppare un proprio personale sistema di movimenti. Ovviamente sbagliato. Meglio lasciare i dettagli tecnici ad un maestro e chi invece deve giocare, l’allievo, è bene che si dedichi appunto a quello senza troppi pensieri.
- 7) Il criptico: “allora? Hai indovinato dove sbaglio?” È l’allievo che viene a lezione e fa apposta a metterti alla prova per vedere se sei abbastanza bravo da scovare l’errore che sta facendo, anche se sa benissimo quale sia e come curarlo. Fai pure che perdiamo tempo tanto mi stai pagando, ma non è l’approccio giusto per una lezione di golf e tantomeno per un bel rapporto maestro-allievo.
- 8 ) Lo svogliato: viene a lezione perché quasi si sente in dovere, mira a finire il tempo della lezione quanto prima possibile e non ascolta quello che il maestro dice. Grazie a Dio le lezioni di golf non sono prescritte da un medico per cui se non interessa ad entrambi, allievo e maestro, possiamo anche farne a meno no?
- 9) Il non allenato: viene a lezione, anche regolarmente, ma non pratica mai quanto suggerito, per vari motivi, alcuni validi, tipo impegni con la famiglia o lavorativi, ma spesso anche per pigrizia e per mancanza di dedizione.
- 10) Il metrato: dai suoi compagni di gioco. Il fatto di tirare più corti rispetto ad altri uomini, ma anche donne, mina la sua autostima nel suo essere macho, perdendo così di vista tutte le cose importanti del gioco del golf e dello swing. Sarebbe disposto a vendere un rene per fare anche solo 5 metri in più. Anche se dritti nel bosco.
Prendete quest’elenco, come del resto quello per i Maestri di Golf, con un mix tra spirito e realismo, anche nuovamente considerando che qualcosa di ognuno dei 10 esempi può essere anche calzato su noi stessi, mi ci metto anche io che prima di essere un maestro sono stato e rimango un allievo.
Per fortuna i ricordi dei miei allievi sono anche ben farciti di tanta passione, dedizione ed impegno, che assieme alle soddisfazioni per i traguardi raggiunti, piccolo o grandi che siano, rendono la professione del maestro di golf, avvincente ed appagante.