Il gioco del golf ha tutt’ora la caratteristica connotazione di essere un gioco da vecchi. Questa, purtroppo, è l’immagine più diffusa che il nostro amato gioco suscita nelle menti di chi non ha mai avuto l’occasione di provare a giocare a golf. Spesso tale immagine è anche proprio di quelle persone che per età e stile di vita potrebbero essere perfetti nuovi golfisti. Davvero il gioco del golf è per vecchi? Come possiamo fare per svecchiarlo e renderlo più attraente agli occhi di potenziali appassionati?
Prima di tutto serve fare un’analisi oggettiva che ci permetta di capire se, malgrado il nostro coinvolgimento, il golf sia davvero uno sport per vecchi.
A mio parere sono sostanzialmente due gli aspetti del gioco del golf di oggi, soprattutto in Italia, che “vestono” il gioco di vetustità:
1° Età media dei giocatori
Su 101.817 golfisti del 2011 la categoria con maggiore partecipazione è quella con età compresa tra i 44 ed i 51 anni, con 18.863 giocatori che rappresentano ben il 18,53% del totale golfisti. A seguire, con 17,74% e 18.059 golfisti ci sono quelli di età compresa tra 52 e 60 anni e similmente quelli dai 61 ai 70 anni che rappresentano il 17,60% con altri 17.916 golfisti.
Insomma dai 44 ai 70 anni ci sono il 53,86% dei golfisti italiani, pari a 54838.
Le maggiori critiche alla vetustità del gioco del golf, per mia esperienza, arrivano da soggetti con età compresa tra i 26 e 36 anni, categoria che è purtroppo decisamente scarsamente rappresentata con solo il 9,48% sul totale pari a 9.651 “baby-golfisti”.
2° La lunga tradizione del gioco
Il gioco del golf vanta una storia molto lunga e fonda le sue radici nel 15° secolo, secondo le fonti più attendibili, ma ci sono anche svariate correnti di pensiero che collegano il gioco del golf a pratica simili che risalgono a volte addirittura ai tempi dell’Impero Romano.
A me piace la tradizione del gioco del golf e la sua storia, credo che sia un aspetto molto affascinante (questo fa di me un vecchio??) ma spesso per chi non conosce il golf è troppo facile fare confusione tra il rispetto della tradizione e il “vecchiume“.
Anzi a dirla tutta mi pare proprio che chi governa il mondo del golf, a livello di Regole per esempio, sia sempre molto attento e pronto ad adeguarsi ai cambiamenti che riguardano il mondo dell’attrezzatura o il modo in cui i giocatori consumano.
Quindi, in base a queste considerazioni, la grande partecipazione di giocatori di età non giovanissima è un fatto inconfutabile, che si spiega a sua volta in due semplici motivazioni:
– i soldi: in Italia per giocare a golf ne servono ancora troppi, ecco perché più facilmente chi ha una certa età può permettersi di pagare le quote associative ad un golf club
– il tempo: la vera ricchezza di oggi, vero motivo per cui il golf è un gioco d’élite, solo chi ha sufficiente tempo libero può dedicarsi al gioco del golf ed avere tempo libero oggi è ancora più difficile che avere soldi
Quindi cosa si potrebbe fare per rendere più attraente il mondo del golf anche a quella fascia d’età compresa tra i 26 e 36 anni?
– Meno formalità: sarebbe importante far capire la differenza tra tradizione e rigide formalità, per esempio facendo in modo che nella maggior parte delle strutture ci si senta accolti in modo più informale.
– Gioco più immediato: basta con lunghe attese prima di poter fare anche solo la prima buca da golf della propria vita. Si l’abilitazione al campo e l’esame delle Regole sono importanti, ma non credete che si debba trovare anche un modo di far provare la magnifica esperienza di fare la prima buca da golf il prima possibile? Solo così ci si innamora del gioco! O davvero credete che sia affascinante stare per settimane e settimane sul tappetino di pratica?
– Look più fresco e giovane: meno male che, almeno dal punto di vista dell’attrezzatura e dell’abbigliamento, qualcosa sta cambiando, infatti i colori per la prima volta si affacciano sul mondo del golf fatto per ora di bianchi, neri, marroni e grigi…
– Nuove formule di partecipazione: troppo poche iniziative da parte dei circoli volte a trovare un sistema di offerta che sia interessante per i golfisti. Serve che l’offerta dei campi da golf sia molto più varia ed articolata in modo che ogni struttura trovi il suo posizionamento nel mercato, al posto di cercare di “rubacchiare” a turno i soci di altre strutture.
Secondo voi quali altre cose potrebbero essere utili?
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