Il messaggio di Marchisio è strappalacrime. Il ricordo di un istante, di un giorno, di un anno che sono rimasti impressi nella memoria.
La storia secolare di una società di calcio è una collana di volumi che al loro interno collezionano capitoli che custodiscono ricordi di ogni genere. Vittorie, sconfitte, gioie, dolori, eventi felici ed immani tragedie.
L’ultracentenaria storia della Juventus non può essere differente. Probabilmente, rispetto ad altre società, la collana consterà di un maggior numero di volumi poiché saranno maggiori le vittorie da celebrare e le sconfitte a ricordare.
Tra un capitolo ed un altro, tra il racconto di una vittoria e il rimpianto per una sconfitta, vi sono anche capitoli dolorosi che il tempo non ingiallisce e che invece il ricordo perenne mantiene drammaticamente vivi. La tragedia dell’Heysel, 29 maggio 1985, nella serata in cui ‘la follia’ dei tifosi del Liverpool ha provocato 39 morti.
Il 3 settembre 1989, mentre si trovava in Polonia per visionare una formazione polacca che avrebbe incontrato la Juventus in Coppa Uefa, in un incidente stradale, è morto Gaetano Scirea. Il 2006 poi è stato l’anno della ‘storica’ retrocessione della Juventus in Serie B, a causa dello scandalo denominato Calciopoli.
Il 2006 è stato un anno nero per la Juventus, ma non per Calciopoli…
Nel volume che racconta la storia della Juventus relativo all’anno 2006, vi è una data scritta a caratteri cubitali: 15 dicembre 2006.
E’ il giorno della tragedia di Vinovo, quando due giovani bianconeri della Beretti, Alessio Ferramosca e Riccardo Neri, sono annegati in un laghetto nei pressi del centro sportivo. Volevano recuperare dei palloni finiti in acqua.
La Juventus ha ricordato la tragedia di 17 anni fa sul proprio sito ufficiale. E quell’evento tragico lo ha voluto ricordare un bianconero DOC, nato a Torino e cresciuto nelle formazioni giovanili della Juventus, esattamente come Alessio e Riccardo: Claudio Marchisio.
Un toccante post sul suo profilo Instagram ha inteso ricordare, quel giorno, quel dolore e il ricordo, indelebile, che hanno lasciato Alessio Ferramosca e Riccardo Neri. E le parole iniziali dell’ex centrocampista bianconero rendono il suo commosso ricordo ancora più toccante:
“Ogni volta che accompagno i miei figli a Vinovo per un allenamento o per una partita mi fermo qualche secondo davanti al mosaico dedicato a Ale e Ricky“. Un momento di dolorosa riflessione, pensando a quelle due giovani vite che avevano gli stessi sogni del giovane Claudio, diventare un giocatore della Juventus.
Un attimo per pensare a quei giovanissimi sogni interrotti, ai loro genitori che da 17 anni non li hanno più accanto. Da quel maledetto 15 dicembre 2006 Alessio e Riccardo sono diventati anche ‘figli adottivi’ di tutti i genitori che portano i loro figli ad allenarsi e a giocare a Vinovo. Perché, come ha scritto Claudio Marchisio:
“Ale e Ricky sono un po’ i custodi dei sogni di tutti questi ragazzi”.
Da un lato il numero uno al mondo Jannik Sinner e dall'altra Matteo Manassero, due…
L'annuncio da brividi sul golf rappresenta un grande messaggio per tutta la comunità, i tifosi…
E' ufficiale la nomina di Francesco Molinari per l'importante evento previsto a inizio anno ad…
Tiger Woods viene considerato come uno dei più grandi sportivi della storia. Il campione è…
Si scatena il caos sul Tour per una serie di polemiche rivolte al PGA Tour:…
Matteo Manassero è stato inserito nella lista dei convocati un importante evento squadre previsto a…