Durante gli Europei in corso in Germania si è consumata una tragedia enorme, che ha lasciato tutti senza parole e con le lacrime agli occhi.
Il cammino europeo della Nazionale italiana si è concluso malamente sabato 29 giugno, con una sconfitta meritata e una prestazione deludente contro la Svizzera. Il 2-0 subito a Berlino ha confermato le grosse difficoltà di un gruppo forse composto da troppi debuttanti e da molti calciatori fuori forma.
Luciano Spalletti verrà subito messo sul banco degli imputati dopo l’uscita di scena, che dimostra quanto ci sia da lavorare in casa Italia, dove manca il talento e la leadership. Secondo l’opinione generale, Donnarumma a parte, la nostra nazionale è priva di calciatori davvero forti, di livello internazionale, visto il flop europeo inaspettato.
Una delle poche azioni apprezzate di Spalletti durante Euro 2024 è stato il tenero e sentito abbraccio, finito in mondovisione, del commissario tecnico all’amico giornalista Marco Nosotti. Prima del match Italia-Croazia i due si sono stretti per un motivo molto particolare: il cronista di Sky Sport aveva da pochi giorni perso la moglie Silvia, scomparsa dopo una lunga e dolorosa malattia. La vicinanza di Spalletti ha colpito tutti e mostrato quanto il tecnico toscano sia un uomo di cuore.
Nosotti e la scomparsa della moglie prima di Italia-Spagna
Una tragedia infinita quella che ha colpito Marco Nosotti e la sua famiglia. Il giornalista, molto amato ed apprezzato per il suo stile appassionato e particolare, ha voluto raccontare il proprio lutto e l’evolversi della malattia di sua moglie in un’intervista concessa al Corriere della Sera.
Un racconto straziante e commovente, che sfocia in una particolarità che ha lasciato di ghiaccio tutti: “Negli ultimi 4 mesi la situazione di Silvia era precipitata. Tutto è peggiorato dopo la partita con l’Albania, sono tornato a casa per gli ultimi giorni. Era la sera di Italia-Spagna, e ci stavamo preparando a vederla insieme, facendo finta che tutto fosse normale. Nel momento in cui sono cominciati gli inni nazionali Silvia è spirata”.
Il dolore di Nosotti e della sua famiglia è evidente, ma anche la volontà del cronista di guardare avanti, di continuare con il suo lavoro appassionato proprio in memoria di Silvia: “Mio figlio mi ha messo una mano sulla spalla e mi ha detto che era giusto andassi in Germania, che la mamma avrebbe voluto facessi così. Io ero combattuto, ma il gesto di Giulio mi ha convinto. A Silvia non sarebbe piaciuto che lasciassi un lavoro a metà”.