Momento molto positivo per Matteo Manassero. Il golfista azzurro ne ha parlato in un’intervista alla Gazzetta dello Sport
Un settembre davvero da ricordare per Matteo Manassero. Il golfista veronese è stato uno dei protagonisti degli ultimi due tornei del DP World Tour ovvero l’Irish Open e il BMW PGA Championship.
In Irlanda del Nord, l’azzurro ha chiuso in terza posizione. Domenica scorsa, invece, a Wenthwort al BMW PGA, Manassero ha cominciato l’ultimo giro al primo posto avanti di tre colpi su McIlroy. Rimontato dallo stesso nordirlandese, Horschel (futuro vincitore del torneo) e Lawrence, Matteo ha chiuso in quarta posizione.
Un risultato apprezzabile nel torneo che lo ha fatto conoscere al grande pubblico con il trionfo del 2013. All’epoca Matteo era considerato un baby prodigio del golf mondiale, capace di raggiungere la top 40 del ranking mondiale ad appena 18 anni. Ora, a 31 anni, è un altro giocatore, più maturo e consapevole, capace di riprendersi dopo annate di grande difficoltà e tornare, grazie agli ultimi recenti piazzamenti, nella top 100 della classifica mondiale, situazione che non viveva da addirittura dieci anni.
“Sono entusiasta di quello che sto facendo sul campo. Mi sto togliendo grandi soddisfazioni. Sono anche un pò stanco ma i risultati mi gasano“, con queste dichiarazioni, Manassero ha esordito nell’intervista concessa alla Gazzetta dello Sport e pubblicata nell’edizione di mercoledì 25 settembre.
Manassero ha svelato che la sua carriera è cambiata tra il 2017 e il 2019 quando non è riuscito a reagire al meglio alle difficoltà incontrate. Periodo che poi si è protratto ulteriormente. Nonostante questo, Matteo non ha mai pensato di smettere. “Non ci ho mai pensato – spiega – e ho sfruttato una pausa per capire che dovevo cambiare rotta. In questo mi ha aiutato anche la mia mental coach, Alessandra Averna, che incontro ancora una volta a settimana.”
Fondamentale anche l’apporto della moglie Francesca che le ha fatto da caddie in alcuni tornei. “E’ stata fondamentale – prosegue il golfista – lo è oggi e lo è stata nei momenti difficili quando la vita privata era così bella da non permettermi di buttarmi giù per il Golf. Il suo apporto è stato continuo.”
Grazie ai recenti risultati, Manassero ha migliorato le sue classifiche. Tornato nella top 100 del ranking, è anche al quinto posto della Race to Dubai (i primi 15 conquisteranno la carta per i tornei PGA del 2025) e nell’European Team Ranking di Ryder Cup. Al momento, Matteo potrebbe essere convocato per l’edizione 2025 dell’evento che si disputerà negli Usa a New York tra un anno esatto.
Ryder Cup che Manassero non ha mai disputato in carriera. “E‘ il sogno di ogni giocatore di golf ma è lontana e cerco di non pensarci troppo. Il PGA Tour è più vicino sia come tempo che di possibilità di raggiungimento. Vado avanti per la mia strada e non mi precludo niente.” Da domani a domenica, l’azzurro sarà in campo all’Open di Spagna, a Madrid. Nel field presenti Rahm, Lowry, Fletwood, Hutton, Patrick Reed e il campione in carica Pavon.
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