Il fuoriclasse serbo ha alzato bandiera bianca dopo la clamorosa impresa agli ottavi: l’infortunio tiene tutti sulle spine.
Dopo aver compiuto l’ennesima, emozionante e drammatica, impresa della sua carriera, il Re ha detto ‘stop’. Troppo forte il dolore, troppo seria la situazione del suo ginocchio per poter continuare a giocare nel prestigioso Slam che non vedrà il suo trionfo finale, ma che verrà ricordato a lungo come un evento in cui lui, Novak Djokovic, ha scritto un’altra pagina indimenticabile della sua vita sportiva.
Il vecchio leone, già reduce da una maratona di oltre 4 ore e mezza con Lorenzo Musetti, ha dato un’altra incredibile dimostrazione di classe rimontando Francisco Cerundolo, che ad un certo punto sembrava padrone della partita, conducendo la contesa due set ad uno ed avendo ottenuto un break nel quarto.
Nole si trascinava nel campo, incapace perfino di spostarsi lateralmente o di correre in avanti per raccogliere le tante smorzate del suo avversario. Ad un certo punto, grazie anche ad un antidolorifico, ecco la rinascita del campione. Nole si trasforma, e pur claudicante inizia a raccogliere le forze residue restando in partita con una resilienza degna del miglior Nadal.
Tutti sappiamo com’è finita, col pubblico del Philippe-Chatrier in visibilio di fronte ad un campione che nonostante tutto l’ha spuntata ancora una volta. Tutti conosciamo anche, però, il triste epilogo del giorno dopo. Il doloroso annuncio che ha cambiato il corso del torneo, del ranking, e forse dell’intera stagione del nativo di Belgrado.
“Sono davvero triste nell’annunciare che devo ritirarmi dal Roland Garros“, ha esordito Djokovic attraverso i suoi canali social. “Ho dato tutto me stesso nella partita di ieri e purtroppo, a causa di una lacerazione al menisco mediale del ginocchio destro, io e la mia squadra abbiamo dovuto prendere una decisione difficile dopo un’attenta riflessione e analisi“, ha detto il 24 volte campione Slam.
Parole che sono state accolte con infinita tristezza da tutti coloro che già avevano pregustato un’altra maratona, un’altra rimonta, un’altra pagina epica a cui assistere dalle tribune del centrale o incollati al divano di casa. Dopo aver incassato gli ‘in bocca al lupo‘ di Casper Ruud, il norvegese che avrebbe dovuto affrontarlo ai quarti di finale, Nole si interroga ora sul futuro. Con Wimbledon e le Olimpiadi alle porte, infatti, non c’è da stare molto allegri.
Le possibilità di rivedere il fuoriclasse in campo, in condizioni accettabili, per i due prossimi grandi eventi testé citati, non sono altissime. Per lo meno allo stato attuale. Djokovic è chiamato a compiere l’ennesimo miracolo in quello che, comunque vada a finire, resta un percorso leggendario.
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