Ultimissime notizie riguardo la situazione del presidente dell’Inter Steven Zhang: arrivano nuovi aggiornamenti, dopo l’ultima sentenza del Tribunale.
Non se la passa bene il patron dell’Inter che, da un bel po’ di tempo, si è assentato da Milano non seguendo più la sua squadra. Il rampollo della famiglia Zhang è alle prese con una delicata questione giudiziaria, che può portare Steven alla prigione. Ecco nuovi dettagli riportati dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, che ha fatto il punto della situazione su questa vicenda.
Ci sono delle novità che riguardano il futuro di Steven Zhang. Il presidente dell’Inter, che segue a distanza le vicende della sua società, è alle prese con delicate situazioni che possono portarlo a scontare una pena in carcere.
Inter: prigione per Zhang? Ecco cosa può succedere
Ieri è arrivata la sentenza da parte della Corte d’Appello di Milano, che ha tecnicamente reso insolvente Steven Zhang per un debito di 320 milioni di euro verso China Construction Bank , tra le più importanti della Cina. Dopo il riconoscimento del Tribunale di Hong Kong, anche le autorità italiane hanno inchiodato il presidente cinese che adesso dovrà restituire questi soldi.
La vicenda, comunque, non è finita qui visto che la China Construction Bank ha intrapreso altre azioni giudiziarie contro Steven Zhang, alcune delle quali possono portare al carcere. In Cina, infatti, è in corso un procedimento dopo la denuncia della banca per disprezzo della corte e falsa testimonianza. Se fosse provato ciò, il patron dell’Inter potrebbe rischiare fino a 3 mesi di prigione.
Una situazione surreale che, dopo la sentenza di ieri, mette sempre più spalle al muro Zhang che in Italia non potrà possedere beni.
Quale futuro per l’Inter?
Fin quando non avrà estinto il debito con la China Construction Bank, in Italia Steven Zhang non potrà possedere nuovi beni. Un tema, questo, che riguarda anche l’Inter visto che la banca cinese è a lavoro per ottenere l’annullamento della delibera dell’Assemblea degli azionisti riguardo alcune somme, degli ultimi sei anni, che la società avrebbe dovuto dare a Zhang. Dopo la sentenza del Tribunale di Milano, questo denaro potrebbe essere pignorate dalla banca che ha come obiettivo quello di recuperare i 320 milioni prestati ad una società satellite di Suning, poi fallita, che aveva come garanzia un fidejussione dello stesso Zhang. Si attende, dunque, l’esecutività della sentenza: da quel momento bisognerà ance porsi il tema relativo alla norma federale, riguardo i requisiti per possedere quote societario di un club. Infatti, secondo la norma, è necessario avere una solidità patrimoniale ed avere requisiti di onorabilità che, per quanto riguarda Zhang, non sono stati rispettati visto che vanta un debito da 320 milioni di euro con la con la China Construction Bank. Questa, dunque, è un’altra questione che andrà chiarita.